Prime temperature alte e primi preoccupanti incendi nel trapanese, questa volta a Castellammare del Golfo già pesantemente danneggiata negli ultimi anni da raid di piromani. La notte scorsa per ore hanno bruciato sterpaglie e macchia mediterranea. C’è voluto un massiccio dispiegamento di vigili del fuoco del distaccamento di Alcamo per riuscire a spegnere il rogo ed evitare soprattutto che le fiamme potessero propagarsi in aree abitate. Alla fine, fortunatamente, si è riusciti ad evitare il peggio ma è stata una notte davvero difficile.
L’sos è scattato domenica sera intorno alle 21 sul costone di Balata di Baida, frazione della cittadina marinara. I pompieri si sono messi subito all’opera per spegnere il vasto incendio che già aveva aggredito buona parte delle aree verdi del massiccio. A complicare tutto il fatto che la zona fosse impervia e dunque non accessibile a mezzi e persone.
Fortunatamente intorno alle 3 di notte l’incendio è stato domato e tutto è stato circoscritto a un rogo che ha interessato solo sterpaglie e macchia mediterranea. Un episodio che però fa tornare la paura degli ultimi anni dove a Castellammare in particolare si sono verificati decine di incendi che hanno divorato ettari ed ettari di verde. Cosa che inevitabilmente ha finito per danneggiare l’ecosistema e aggravare il fenomeno del dissesto idrogeologico.
Oltretutto nella provincia trapanese, nonostante ancora ci voglia più di un mese per entrare nella stagione caldissima e quindi più pericolosa, non è il primo caso dell’anno. Una decina di giorni fa andò a fuoco la montagna di Erice, nel trapanese, che è stata letteralmente divorata. Si parla di decine di ettari di macchia mediterranea andata in fumo, chilometri di polmoni verdi inceneriti. Il fuoco era partito diverse ore prima nella zona della funivia, ha raggiunto l’area di Sant’Anna sino ad avvolgere tutto il costone del lato nord della montagna. Complice anche il vento di scirocco che è aumentato di intensità e le fiamme sono arrivate fino a ridosso di diverse abitazioni.