In subbuglio il mondo ecclesiastico di Castellammare del Golfo dove fa discutere la scelta dei testi della tradizionale Via Crucis cittadina, che si è tenuta il venerdì precedente la domenica delle palme. Il clero castellammarese ha scelto come testo-guida il sussidio “Voce dei martiri, eco del Verbo”, proposto dalla consulta nazionale “Missio Giovani”, organismo pastorale della Cei, la confederazione episcopale italiana, nell’ambito della 30ª Giornata in memoria dei missionari martiri. Ad essere stati scelti personaggi come Carola Rackete, Greta Thunberg, Mimmo Lucano e Gino Strada, ma anche altre figure dello stesso tenore.
“Sono state presentate – lamentano i fedeli – come vittime-eroi e proposte come voce dei martiri ed eco del Verbo”. Questioni che al momento sembrano essere rimaste al chiuso delle mura della chiesa castellammarese, malcontenti che seppur diffusi anche attraverso le chat private dei social non sono venuti fuori ufficialmente, almeno sino ad ora. Si sussurra che anche tra i sacerdoti ci sarebbe stato qualche malumore. La recita si è tenuta all’interno della chiesa Madre di Maria Santissima del Soccorso, alla presenza di sei sacerdoti, due diaconi permanenti e di numerosi fedeli di tutte le locali parrocchie.
Per ciascuna stazione il testo proponeva, oltre al brano evangelico e a un passaggio dell’esortazione Apostolica di papa Francesco “Christus Vivit”, anche la figura di un testimone da “offrire” ai giovani fedeli come esempio. E proprio la scelta dei testimoni, e i termini in cui sono stati presentati, hanno generato scandalo e sofferenza nel laicato della comunità ecclesiale. Personaggi ritenuti prettamente “politici”, comunque discutibili per alcuni aspetti e non paragonabili ai missionari martiri.
Una polemica che sino ad oggi è rimasta sottotraccia. Oggi chi parla lo fa a patto che gli venga garantito l’anonimato: “Personaggi – sostengono i fedeli più indignati – sull’umanitarismo ateo, sul sedicente cristianesimo anonimo, sul volontariato solidaristico, sulla filantropia dei diritti umani e dei Nobel per la Pace, sull’immigrazionismo sfrenato e acritico e sull’ambientalismo ideologico”. Da giorni proviamo a contattare l’arciprete, don Salvo Morghese, ma il telefono squilla sempre a vuoto.