Due reti da posta del tipo “a tremaglio”, ciascuna lunga oltre 50 mt., entrambe senza alcuna segnalazione regolamentare, la prima posizionata vicino alla costa trapanese in località “Villino Nasi” e la seconda a mezzo miglio dallo “Scoglio Palumbo”.
In mare reti da pesca non segnalate e pericolose
Questo è il risultato ottenuto dagli equipaggi della motovedetta CP 849 e del battello veloce G.C. A88, intervenuti nella tarda mattinata di martedì 21 febbraio scorso, a seguito di una segnalazione pervenuta presso la Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Trapani, riguardante il posizionamento in mare di attrezzi da pesca non segnalati e pericolosi per la sicurezza della navigazione.
Sequestro della prima rete, indagini in corso per risalire ai responsabili
I primi ad uscire in mare sono stati i militari imbarcati sul battello veloce G.C. A88, che si sono recati presso il “Villino “Nasi”, dove hanno rinvenuto una rete da pesca professionale tipo “a tremaglio” priva della prevista marcatura e segnali di identificazione, procedendo quindi al sequestro della stessa a carico di ignoti trasgressori, per i quali sono tutt’ora in corso indagini finalizzate all’individuazione ed identificazione dei responsabili.
Sequestro della seconda rete, multa salata per il comandante del motopesca
Durante il tragitto per raggiungere la zona di mare segnalata, i militari avvistavano un altro segnale da pesca non conforme alla vigente normativa di settore ed in questo caso interveniva l’equipaggio della motovedetta CP 849 che “coglieva sul fatto” un peschereccio intento nel salpamento di un’altra rete da pesca, sempre del tipo “a tremaglio”, senza segnali identificativi e marcatura, anch’essa sequestrata mentre al Comandante del motopesca veniva elevata una sanzione amministrativa di € 2.000.
I controlli, gli obiettivi
L’attività in questione s’inserisce nell’ambito delle funzioni di vigilanza sulla pesca marittima svolte istituzionalmente dalla Guardia Costiera per garantire un corretto uso degli idonei attrezzi professionali da pesca, al fine di prevenire e reprimere l’utilizzo di tutte le tipologie di reti a forte impatto negativo sia sugli habitat ed ecosistemi marini che, più in generale, sulla fauna marina ma riguarda anche un più ampio quadro di operazioni di controllo dell’intera “filiera ittica”, per la tutela degli stock ittici, oltreché della salute del consumatore finale.
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