Sono 7 i pazienti sottoposti a PET/CT con 18 F-Fluorocolina, uno degli esami più innovativi per la diagnosi precoce dei tumori della prostata.
L’esame, disponibile dai primi di ottobre nell’Unità di Medicina Nucleare e Centro Pet/CT dell’ospedale Sant’Antonio Abate, consente la valutazione dell’estensione della patologia, la rilevazione di metastasi ed altre informazioni funzionali e metaboliche non disponibili con le metodiche convenzionali.
Il carcinoma prostatico è la neoplasia più diffusa dell’età avanzata nel sesso maschile e globalmente la seconda causa di morte per patologia tumorale. Nonostante l’elevato successo delle possibilità terapeutiche primarie definitive, la mortalità del carcinoma prostatico non si è ridotta, anzi in circa il 20-50% dei pazienti si assiste ad una recidiva biochimica in base allo stadio di malattia. La diagnostica per immagini ha un ruolo fondamentale nel management diagnostico globale del tumore prostatico e nell’identificazione precoce di recidive.
E’ possibile prenotare la PET/CT con 18 F-Fluorocolina telefonando al n. 0923/809868 dal lunedì al venerdì dalle 12 alle 14, oppure per mail: pet@asptrapani.it.
Un nuovo radiofarmaco costituito dalla molecola PSMA (antigene prostatico specifico) per la diagnosi del tumore alla prostata viene impiegato per l’esame con Pet-Tc dall’unità operativa di medicina nucleare della Fondazione Giglio.
“E’ un radiofarmaco – ha rilevato la referente del servizio Roberta Gentile – che si aggiunge alla già, in uso, 18F- Colina, che ci consente di ottenere informazioni particolarmente dettagliate sul tumore della prostata soprattutto nei pazienti con recidiva biochimica di malattia con valori di Psa minori di un nanogrammo (Psa < 1ng/ml)”.
“Il PSMA – ha spiegato Gentile – è un antigene di membrana, specifico per la prostata, ed è un marker ideale per individuare le cellule tumorali attraverso la PET. Marcando questo antigene con 18F-PSMA le sedi di malattia metastatica possono essere individuate con precisione e più precocemente”.
La PET con PSMA può essere richiesta dallo specialista sia in fase di stadiazione per la malattia prostatica con rischio intermedio o alto, che durante il follow-up dopo prostatectomia o radioterapia in caso di incremento del valore del PSA.
In fase di preparazione della Pet al paziente viene iniettato, a livello dell’avambraccio, il radiofarmaco. Questo, una volta entrato in circolazione, emette delle radiazioni che consentono al medico di seguirne il cammino attraverso gli organi e di determinare l’eventuale presenza di cellule tumorali.