A febbraio era stata sorpresa nel Modenese con Pietro Armando Bonanno

Beccata a fare l’aperitivo con killer di mafia ergastolano, pm trasferita

  • La pm di Modena Claudia Ferretti a tavola con un ergastolano per mafia e omicidio.
  • Disposto il trasferimento a Firenze.
  • Era a bere per di più in zona rossa.

Magistrato beccato a fare un aperitivo con un killer ergastolano di mafia. Il Csm ne dispone il trasferimento a Firenze per motivi disciplinari. Il fatto è avvenuto lo scorso febbraio nel Modenese, in piena zona rossa, ma la notizia del trasferimento è divenuta di dominio pubblico di recente, dopo alcuni articoli della stampa emiliana che hanno riportato la delibera di trasferimento del Consiglio Superiore della Magistratura, risalente al giugno scorso.

Il pm, il macellaio e il killer di mafia

Il giallo riguarda la pm Claudia Ferretti, sorpresa a tavolo con due uomini dai carabinieri di Scandiano. È il 19 febbraio 2021: i locali all’epoca dovevano chiudere alle 18 a causa della pandemia. Ma alle 18,30 di quel venerdì il locale modenese è aperto, a dispetto delle norme anti-Covid. I carabinieri identificano i soggetti al tavolo: oltre alla pm Ferretti, due uomini siciliani.

Il primo è Massimo D’Aprea, macellaio siciliano, l’altro non ha i documenti. Poco dopo si scopre che è un detenuto in regime di semi-libertà. Sta lavorando fuori dal carcere come “garzone” alla macelleria D’Aprea.

Leggi anche

Omicidio a Tre Fontane, Marcianò ucciso mentre era sullo scooter, l’auto dei killer a fuoco

L’ergastolano arrestato in Sudamerica

L’uomo senza documenti è Pietro Armando Bonanno, 65 anni, ergastolano condannato per associazione mafiosa, omicidio pluriaggravato, detenzione e porto abusivo di armi. È detenuto in regime di semilibertà a Reggio Emilia.

Ritenuto Boss mafioso di Trapani, è stato arrestato nel 2005 in Argentina dopo un anno di latitanza. Era scappato dall’Italia il giorno dopo la sentenza di condanna all’ergastolo resa definitiva dalla Corte di Cassazione per l’omicidio (avvenuto nell’1989 a Trapani) di Pietro Ingoglia. Faceva parte del gruppo di fuoco del boss mafioso Vincenzo Virga.

Leggi anche

Paura per il coronavirus, rivolta nelle carceri di Modena e Frosinone

Imbarazzo al tavolo. La giustificazione: “Incontro casuale”

Subito dopo l’identificazione del detenuto la dottoressa avrebbe precisato di essere un magistrato e di conoscere da tempo i due uomini e, avendoli incontrati, “intendeva salutarli in quanto i due dovevano partire per la Sicilia il giorno dopo”. Successivamente “si erano dilungati in chiacchiere perdendo di vista l’orario”. Spiegazione che non ha convinto fino in fondo.

Il trasferimento

Il 13 aprile quella che appare ai colleghi del magistrato una anomala e inopportuna frequentazione induce la prima Commissione del Csm ad aprire la procedura di trasferimento per incompatibilità ambientale, poi interrotta in seguito al trasferimento disciplinare da Modena a Firenze del magistrato.

La Ferretti interpellata in merito ha precisato che “si tratta di una sciocchezza e preciso che non è un provvedimento definitivo”. A dicembre dovrebbe scattare il pensionamento.

 

Leggi l'articolo completo