I Carabinieri della Compagnia di Marsala hanno tratto in arresto 2 persone e denunciato una terza, tutti appartenenti allo stesso nucleo familiare e accusati dei reati di porto di arma clandestina, ricettazione e minaccia aggravata.
Nella tarda serata di sabato sera, una donna ha chiamato la Centrale Operativa e, in stato di agitazione, ha richiesto l’intervento dei Carabinieri. All’operatore della Centrale la donna ha spiegato di aver avuto un diverbio per l’affidamento del figlioletto di 2 anni con l’ex marito F.V., 25 anni. Lo stesso, prima di allontanarsi, aveva affermato che sarebbe andato a prendere una pistola in suo possesso con la quale avrebbe ucciso sia lei che i suoi parenti.
Data la situazione di pericolo, la Centrale Operativa ha prontamente disposto l’invio di militari appartenenti al Nucleo Operativo e Radiomobile e alle Stazioni di Petrosino e San Filippo che si sono coordinati in modo da cinturare il quartiere in cui risiede la donna. Poco dopo i militari hanno notato un’auto sospetta che si dirigeva proprio verso la casa della donna con all’interno il 25enne accompagnato dal proprio padre e dal fratello.
Nonostante l’alt imposto dal personale dell’Arma, l’auto ha accelerato la propria corsa nel tentativo di far perdere le proprie tracce, nella circostanza, ai Carabinieri non è sfuggito il lancio di una pistola originariamente a salve modificata artigianalmente con l’applicazione di una canna e di un serbatoio contenente 6 colpi. La pistola si presentava con il colpo in canna e pronta per sparare.
Al termine degli accertamenti del caso e delle formalità di rito, il 25enne e il padre sono stati dichiarati in arresto e condotti presso la Casa Circondariale “Pietro Cerulli” di Trapani in attesa di udienza di convalida, mentre il minorenne è stato deferito in stato di libertà al competente Tribunale di Palermo. La pistola sequestrata sarà sottoposta a successivi accertamenti tecnico-balistici.