Il titolare di un’armeria è stato denunciato dalla polizia a Trapani per fabbricazione o commercio abusivi di materie esplodenti e fabbricazione o commercio non autorizzati di armi. Durante un controllo nel negozio è emersa, infatti, la presenza di un quantitativo di materiale pirotecnico, circa 10,7 chili di polvere netta, superiore a quanto autorizzato dalla licenza del prefetto.
Inoltre, alcune armi non risultavano registrate nel registro di carico e scarico per la vendita, ma annotate in un altro registro ‘merci in lavorazione’ e, a dire del titolare, detenute “temporaneamente” per la relativa riparazione.
Dall’esame dei registri acquisiti e della documentazione agli atti d’ufficio, è stato accertato come l’uomo, 40enne, non avesse rispettato le prescrizioni della licenza prefettizia in ordine al quantitativo massimo detenibile di materiale esplodente e fosse sprovvisto della specifica licenza per la riparazione delle armi, per cui quelle registrate come ‘merci in lavorazione’ risultavano detenute illegalmente. Il 40enne è stato denunciato, mentre le armi, le munizioni e il materiale esplodente abusivamente detenuti sono stati sequestrati.
Nei giorni scorsi la polizia ha arrestato due fratelli trapanesi che sarebbero i responsabili del ferimento di un giovane di 21 anni. Gli investigatori della squadra mobile della questura di Trapani e gli agenti del reparto prevenzione crimine, hanno sottoposto i due alla custodia cautelare in carcere per i reati di lesioni aggravate dall’uso di armi da sparo, porto in luogo pubblico di arma comune da sparo e minaccia aggravata.
L’indagine, coordinata dalla procura, è stata avviata, dagli investigatori, all’indomani della sparatoria in cui è rimasto ferito un giovane trapanese di 21anni, attinto alla gamba da un colpa di pistola di piccolo calibro.
I fatti risalgono alla notte tra il 9 e il 10 marzo scorsi e sarebbero avvenuti sulla pubblica via, davanti a un bar. La vicenda sarebbe iniziata dopo una violenta lite, scoppiata qualche ora prima, fuori da una nota discoteca di questa città, tra la vittima e il minore dei due fratelli arrestati. Dalle prime evidenze investigative sembrerebbe che l’uomo abbia avuto la peggio e abbia cercato vendetta, ricorrendo all’aiuto del fratello. Dopo la lite in discoteca, i due hanno raggiunto la vittima fuori da un bar di via Calatafimi.
L’agguato è stato ripreso dalle immagini dei sistemi di video sorveglianza della zona: l’uomo precedentemente aggredito riceve dal fratello una pistola e la punta alle gambe del giovane; verosimilmente a causa di un mal funzionamento dell’arma, l’aggressore fa diversi tentativi, alla presenza di altri avventori del bar che, alla vista dell’arma, si allontanano.
Infine, colpisce la vittima, che viene attinta da un solo colpo alla coscia sinistra; le conseguenti lesioni sono state giudicate guaribili in 30 giorni.
L’arma è stata trovata stamattina: si tratta di un revolver calibro 38, una pistola a tamburo, con matricola abrasa; a permetterne il ritrovamento è stato proprio uno degli arrestati.