“Compito del sistema giudiziario non è quello di trovare a tutti i costi un colpevole, a prescindere dalla verità degli accadimenti e dalla sostenibilità di un’accusa in giudizio, onde ‘attutire’ in qualche misura l’immenso dolore delle persone offese e o soddisfare il desiderio di giustizia e verità per Denise non solo insito naturalmente nelle persone offese, ma ormai ‘fatto proprio’ dalla generalità dell’opinione pubblica, che da sempre segue con estremo interesse ed empatia la drammatica vicenda di cronaca”. Lo scrive il gip che, accogliendo la richiesta della Procura, ha archiviato l’indagine sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone.
Il giudice parla di “condizionamento e inquinamento probatorio che può derivare ed è derivato dalla trattazione mediatica del caso di cronaca e dei suoi risvolti giudiziari”. Il riferimento è ai due falsi testimoni che hanno inventato di essere a conoscenza diretta di particolari sulla scomparsa della bambina che incastravano l’ex moglie del padre naturale e che invece, hanno dimostrato i pm, avevano appreso dalla televisione.
Prosegue il giudice: “Con tali considerazioni non si intende certo incoraggiare il silenzio o la reticenza di chi – anche col privilegio del dubbio – possa fornire informazioni di qualsiasi tipo potenzialmente utili alle indagini; al contrario: si ritiene fermamente che sia compito della magistratura vagliare con scrupolo qualsivoglia pista percorribile nella ricerca della verità, anche e soprattutto a distanza di così lungo tempo dai fatti, quando ogni ‘appiglio’ investigativo appare meritevole di approfondimento”.
“Ma se nell’incoraggiare chi sa a ‘parlare’ un notevole contributo può derivare (laddove non sia sufficiente il senso civico), ed è nella specie derivato, proprio dalla diffusività dei media, così come dalla fattiva collaborazione dei difensori delle persone offese – prova ne è che svariate persone che affermavano di essere a conoscenza di informazioni utili si sono rivolte, prima che alle forze dell’ordine o alla magistratura, all’avvocato Frazzitta – deve tuttavia sottolinearsi come purtroppo, nel caso di specie, quello che la Procura ha definito il ‘corto circuito mediatico/giudiziario che si è venuto a creare’ abbia anche ingenerato, molto pericolosamente, ‘false piste e inutili speranze”.
L’avvocato Giacomo Frazzitta, legale di parte civile per Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, preferisce non commentare, al momento, l’archiviazione disposta dal gip di Marsala Sara Quittino, su richiesta della Procura, dell’indagine sul sequestro della piccola riavviata lo scorso maggio.
Il gip si è pronunciato proprio a seguito dell’opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dai legali di parte civile (oltre a Frazzitta, anche Piero Marino, che assiste Piero Pulizzi, padre naturale di Denise) nei soli confronti di Anna Corona, ex moglie di Pulizzi, che era indagata per sequestro di minorenne. Nell’indagine erano rimasti coinvolti anche Giuseppe Della Chiave e, per false dichiarazioni al pm, i coniugi romani Antonella Allegrini e Paolo Erba. Anna Corona è madre di Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise già processata e assolta per il sequestro della piccola.