Cerimonia di apertura del museo del baglio Florio, al parco archeologico di Selinunte, domani alle 17,30, per festeggiare l’ultimazione dei lavori finanziati con il programma europeo Po Fesr 2007-2013.
Per l’occasione sarà inaugurata la mostra “Thois Theiois. Selinunte e le forme della fede: architettura e riti dall’età arcaica all’ellenistica”, nell’ambito della quale, tra gli altri, saranno esposti esempi di architettura dorica, come il tempio Y, un tempio periptero di dislocazione sconosciuta i cui resti riusati nelle fortificazioni di Porta Nord sono da oggi assemblati in fondo alla vasta sala, incorniciati dagli archi trasversi.
Il progetto è di Dieter Mertens, direttore emerito dell’Istituto germanico di Roma, ed è stato portato a compimento dagli architetti Carmelo Bennardo e Luigi Biondo. Un’altra novità è l’esposizione dei reperti che vanno dall’età arcaica a quella ellenistica. Si tratta di reperti già esposti lo scorso mese di giugno e recuperati in diversi anni durante le campagne di scavi condotte da Clemente Marconi e Rosalia Pumo, dell’Institute of fine arts dell’Università di New York, in particolare sul tempio R, tra cui le punte di lancia incrociate infisse nel terreno dai primi coloni al momento della presa di possesso del territorio, un antico vaso corinzio datato al momento dell’insediamento sul sito e l’aulos, uno strumento a
fiato in osso che testimonia l’esistenza di cerimonie religiose ritmate dal suono nelle feste in onore della divinità cui il tempio sembra fosse dedicato, la dea Demetra.
Si potranno, inoltre ammirare cornici in terracotta, quasi sempre di grandi dimensioni, che decoravano le sommità dei templi che sono state studiate da Maria Clara Conti, dell’Università di Torino. Alla cerimonia di domani è prevista la presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale ai Beni culturali Aurora Fratoianni, della console generale USA per il Sud Italia, Mary Ellen Countryman, di Clemente Marconi e del direttore del parco archeologico Enrico Caruso.
Commenta con Facebook