Allarme legionella nella casa di reclusione di Favignana, dove cresce la paura tra i detenuti che temono di contrarre la malattia, che provoca una forma particolarmente acuta di polmonite.
La denuncia arriva dal sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe che rende noto che l’acqua erogata in carcere è infetta dal batterio della legionella, ed oggi è previsto per tutta la giornata la chiusura dell’acqua.
Prevenzione e bonifica, questo chiede il Sappe, il sui segretario regionale Donato Capece non esita ad accendere i riflettori su una situazione da terzo mondo. Nelle carceri italiane, sono presenti diverse malattie infettive, ed i detenuti contagiati, sono moltissimi.
Secondo Capece almeno due persone su tre sono malate. Tra le malattie più frequenti, proprio quelle infettive, che interessano il 48% dei presenti. A seguire i disturbi psichiatrici (32%), le malattie osteoarticolari (17%), quelle cardiovascolari (16%), problemi metabolici (11%) e dermatologici (10%). E gli ultimi dati sulle epatiti hanno rilevato la presenza di un malato di questa patologia ogni tre persone residenti in carcere, e poi ci sono i sieropositivi per Hiv.
Proprio il Sappe denuncia che uomini e donne della polizia penitenziaria sono costretti a lavorare senza alcuna tutela sanitaria. In alcune strutture è accaduto che mancassero persino i guanti di lattice.
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