E’ stata sottoposta a sequestro la salma di Emilio De Luca, il pilota di kart di Alcamo che è tragicamente morto domenica durante le gare in svolgimento nella vicina Castellammare del Golfo. Il caso è stato affidato ai carabinieri dopo aver accertato che l’uomo appena un paio di giorni prima era andato all’ospedale di Alcamo per alcuni accertamenti. E’ rimasto appena 24 ore, poi è stato dimesso il sabato mattina, giorno delle prove ufficiali della gara di kart prima della competizione vera e propria prevista il giorno successivo. La Procura sta valutando se disporre l’autopsia sul corpo del giovane stroncato da un infarto domenica pomeriggio, poco prima che potesse scendere in pista per partecipare.
Ascoltati i familiari
Gli inquirenti hanno ascoltato i familiari affranti dal dolore. Secondo quanto emerso la vittima si era recata in ospedale per alcuni dolori accusati al petto seguiti da conati di vomito. Dopo una serie di accertamenti De Luca è stato quindi dimesso, evidentemente senza alcuna anomalia segnalata al nosocomio alcamese. Il sabato mattina il 34enne appena uscito dall’ospedale si è vestito con tuta e casco e si è precipitato a Castellammare per prendere parte alla gara.
Il cuore che si è fermato
Il pilota si è sentito male nel pomeriggio di ieri mentre era a bordo pista in attesa di gareggiare. Oltretutto era stato anche materialmente l’organizzatore dell’evento valevole come 2° prova del trofeo regionale di karting. Era pronto per indossare il casco e mettersi alla guida del suo kart quando all’improvviso ha perso conoscenza e si è accasciato al suolo. Immediato sul posto l’intervento di un’ambulanza del 118 e di una pattuglia della polizia municipale, che oltretutto si trovava in zona perchè impegnata nel servizio d’ordine dell’evento. I sanitari del 118 si sono subito messi all’opera utilizzando il defibrillatore. Hanno verificato, però, di non essere stati in grado di riattivare il cuore del pilota. Quindi si è deciso per il trasferimento all’ospedale “San Vito e Santo Spirito” di Alcamo. De Luca è giunto in condizioni disperate: nonostante il gran lavoro dell’equipe medica non c’è stato nulla da fare.
Commenta con Facebook