Lavoro nero e sequestro di merce non sicura. Su questo fronte hanno lavorato i finanzieri della tenenza di Alcamo che hanno effettuato un blitz in due diverse attività commerciali di Alcamo e della vicina Castellammare del Golfo. Scattati sequestri di prodotti e pesantissime sanzioni per l’utilizzo di manodopera irregolare.

Il leitmotiv dell’operazione

In attuazione di mirati piani localmente disposti dal comando provinciale di Trapani, prosegue l’attività di controllo del territorio al fine di contrastare l’immissione in commercio di prodotti non sicuri da parte di alcuni operatori commerciali che, con i loro comportamenti illeciti, non tutelano il consumatore e compromettono, nel contempo, la competitività del mercato.

Il blitz a Castellammare del Golfo

Gli accertamenti, questa volta, hanno riguardato un esercizio commerciale castellammarese a gestione cinese. I controlli si sono conclusi con il sequestro di oltre 1.000 prodotti, costituiti prevalentemente da accessori per abbigliamento e contenitori in plastica per bambini, detenuti per la vendita al pubblico sprovvisti delle informazioni minime essenziali, ossia delle indicazioni previste dal decreto legislativo 206/2005, che regola il cosiddetto “Codice del consumo”. La merce è stata sottoposta a sequestro amministrativo e al titolare è stata contestata la relativa sanzione amministrativa, che oscilla da 516 a 25.823 euro come previsto dalla norma in materia

Il blitz ad Alcamo

Nei confronti invece di un commerciante di Alcamo, operante sempre nel settore del commercio al dettaglio di articoli per uso domestico, è scattata la “maxisanzione” prevista dal decreto legislativo 151/2015 per l’impiego di lavoratori “in nero”. All’atto dell’accesso nei locali aziendali, infatti, le fiamme gialle hanno riscontrato che entrambi i dipendenti della ditta svolgevano la mansione di commesso addetto alle vendite senza che il titolare avesse instaurato un regolare rapporto di lavoro. Oltre al pagamento della maxisanzione, la cui entità in questo caso oscilla da un minimo di 1.800 ad un massimo di 10.800 euro per ciascun lavoratore irregolare, il datore di lavoro è stato diffidato ad adempiere agli obblighi di legge. Dovrà regolarizzare l’intero periodo di lavoro prestato in nero con il pagamento dei relativi contributi e premi, anche il mantenimento del rapporto di lavoro per un periodo non inferiore a 90 giorni. Da evidenziare che lo stesso esercizio commerciale era stato già sanzionato nello scorso mese di dicembre per aver messo in vendita oltre 3.000 articoli natalizi non sicuri.

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