“L’aeroporto di Trapani Birgi naviga oggi in acque più sicure per la sinergia tra Regione siciliana e Airgest, appena la situazione sarà stabile avrà senso parlare della creazione di due soli poli aeroportuali siciliani”. È la sintesi dell’incontro, fissato ad un anno dall’insediamento di Salvatore Ombra, scelto dal presidente Nello Musumeci alla guida della società di gestione dell’aeroporto Vincenzo Florio che si è svolto a Palazzo D’Orleans per comunicare l’esito della gara ex legge regionale 14/19 con la quale la sono stati stanziati oltre 9,4 milioni per incentivare la presenza di vettori aerei, secondo la normativa comunitaria, e incrementare le rotte dallo scalo di Trapani Birgi per i prossimi anni.
Presenti oltre ai vertici della Regione siciliana e di Airgest, l’assessore al Turismo, Manlio Messina, ai Trasporti, Marco Falcone, alle Attività Produttive, Mimmo Turano e la deputata trapanese regionale Eleonora Lo Curto. Per Airgest presente il consiglio di amministrazione composto da Carmen Madonia e da Saverio Caruso, il direttore generale Michele Bufo e il responsabile amministrativo Dario Sorbello.
L’aggiudicazione del bando legato ai fondi della Regione siciliana
Le risorse del bando sono state aggiudicate a due vettori aerei, la irlandese Ryanair per una quota maggiore e per un triennio di operatività con una stima di oltre 2 milioni di passeggeri e Albastar per un periodo di 12 mesi che consentiranno allo scalo di traguardare oltre un milione di passeggeri annui. “Ciò ha consentito – sottolinea il presidente Salvatore Ombra – alla società Airgest di competere nell’ambito degli incentivi ai vettori ad armi pari con i restanti scali nazionali, dopo il fallimento dei tentativi espletati negli anni pregressi con le procedure di gara per la promozione territoriale ex LR 24/16”.
Airgest ha così costruito e messo in atto, con il fondamentale sostegno del socio di maggioranza, Regione siciliana, una serie di complessi adempimenti che hanno portato prima alla stipula di una Convenzione con il dipartimento regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo che ha permesso di utilizzare somme stanziate dal governo Musumeci lo scorso agosto e quindi l’espletamento di una nuova, efficace e trasparente procedura ad evidenza pubblica che in data 14 luglio ha visto la partecipazione e l’aggiudicazione dei due importanti vettori, Ryanair e Albastar.
I progetti tecnici presentati dai due vettori sono stati sottoposti alla verifica del MEO test, dimostrando la redditività dell’operazione, e quindi il rispetto della normativa comunitaria. Tale misura si somma alla già nota operatività dello scalo ed al prossimo avvio della Continuità territoriale, con sei rotte finanziate dalla Regione e dal governo nazionale a partire dal 1° novembre.
Sulle prospettive di Birgi il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha commentato: “Abbiamo trovato lo scalo Trapani in una condizione agonizzante ma non siamo qui per individuare le responsabilità ma per dirvi che il lavoro della attuale gestione Airgest sta portando risultati importanti”. Poi l’affondo sull’abbandono dello scalo trapanese da parte della compagnia di bandiera. “Alitalia si è comportata in maniera assolutamente scorretta. Una compagnia che sta in piedi con i miliardi tirati fuori dalla tasca dei cittadini italiani non può agire nel modo in cui ha fatto – ha detto il presidente della Regione -. Noi ci auguriamo che da parte del governo nazionale arrivi una presa di posizione decisa su Alitalia o sulla nuova compagnia che si pensa di mettere in piedi. Obiettivamente la Sicilia nelle strategie nazionali è stata trattata assai male”.
L’aeroporto di Trapani si candida così a diventare, non soltanto una base importante per i voli privati, “ma anche uno dei sei scali europei nei quali si potranno disassemblare gli aerei giunti a fine vita” – ha rivelato Salvatore Ombra. d
Da Alitalia arriva pronta la replica su quanto affermato dal Governatore.
Alitalia ribadisce ancora una volta che “non ne ha previsto la riattivazione per l’insufficiente livello di richiesta da parte dell’utenza, la cui domanda era inferiore da Roma del 60% e da Milano del 30% rispetto allo scorso anno. Tale arretramento avrebbe quindi inciso inevitabilmente sulla performance dei voli, già significativamente negativa nell’esercizio precedente quando i collegamenti da Trapani avevano registrato un coefficiente di riempimento posti del 58% ed una perdita a livello operativo di 1,4 milioni di euro su Roma e 2,5 milioni di euro su Milano, dinamica del tutto contrastante con l’obiettivo assegnato alla gestione commissariale di riorganizzazione ed efficientamento delle attività della Compagnia”.
“La priorità di Alitalia di massimizzare l’accessibilità aerea da e per la Sicilia è confermata non solo dall’esser stata durante il lockdown l’unica Compagnia a garantire la mobilità aerea dei siciliani e dei visitatori dell’isola, collegandola con il mondo attraverso lo scalo di Roma – continua la nota -, ma soprattutto dall’incremento costante negli ultimi due mesi dei servizi aerei da/per la Sicilia con Roma e Milano, fino ad arrivare nel mese di agosto a 12 voli al giorno, fra andate e ritorni, sulla Catania-Roma, Catania-Milano e Palermo-Roma e 8 al giorno sulla Palermo-Milano. La piena attenzione all’accessibilità aerea della Sicilia trova riscontro anche nella ripresa da luglio dei collegamenti da/per Pantelleria e Lampedusa verso Roma e Milano, per i quali ad agosto è prevista un’ulteriore crescita delle frequenze per soddisfare le esigenze di mobilità del territorio e la domanda turistica”.
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