ROMA (ITALPRESS) – Riportare un numero crescente di donne nel mercato del lavoro, abbattere le barriere culturali nell’accesso alla formazione STEM per le ragazze, raggiungere la parità di genere nelle posizioni che contano: questi alcuni degli obiettivi del Dialogo B20-G20 sul Women Empowerment, aperto oggi da Emma Marcegaglia, Presidente del B20, il principale engagement group del G20 espressione del mondo delle imprese a livello globale.
Al Dialogo – che ha l’obiettivo di presentare le linee guida delle raccomandazioni sviluppate in questi mesi dall’iniziativa speciale del B20, che saranno consegnate ai governi del G20 e pubblicate il prossimo ottobre al termine del summit finale del B20 – sono intervenute Elena Bonetti, Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia; Maria Cristina Messa, Ministro per l’Università e la Ricerca; Julie Sweet, Ceo di Accenture; Diana Bracco, Presidente e Ceo del Gruppo Bracco e Special Ambassador B20 per l’empowerment femminile; Stefano Scarpetta, Direttore Occupazione, Lavoro e Affari Sociali OECD e Shinta Kamdani, Chair del B20 Indonesia.
“Durante la prima ondata della pandemia, l’occupazione femminile si è ridotta di 2,2 milioni in tutta l’Unione Europea e le donne hanno visto i lori guadagni diminuire di quasi due terzi più rapidamente degli uomini, con un calo del 16,5% in media dall’inizio della pandemia. Inoltre, pregiudizi e barriere culturali tengono ancora le donne fuori dai settori STEM: solo il 7% sceglie di studiare ingegneria, matematica, statistica e scienze naturali rispetto al 22% degli uomini, solo il 14% delle donne lavora nel cloud computing e il 32% si occupa di Intelligenza Artificiale”, ha dichiarato Emma Marcegaglia, Presidente del B20. “Anche la presenza di donne manager ha numeri molto bassi: nell’industria IT solo il 16% delle posizioni manageriali è femminile, percentuale che scende al 3% nel ruolo di CEO. Per tutte queste ragioni ho sostenuto con forza l’opportunità di dedicare un’iniziativa del B20 italiano ai temi della parità e dell’inclusione di genere”, ha concluso Marcegaglia.
“Il sistema della formazione deve accompagnare le ragazze a comprendere la vocazione di ognuna, deve sostenerle nell’intraprendere gli studi universitari indipendentemente da stereotipi o pregiudizi che possono essersi accumulati negli anni, coinvolgendole in percorsi che al posto di mettere in contrapposizione materie umanistiche e tecnico-scientifiche siano sempre più interdisciplinari” ha detto Maria Cristina Messa, Ministro dell’Università e della Ricerca. “In questo, storie di donne con la più varia formazione giunte, oggi, ai vertici della pubblica amministrazione, di importanti aziende, di centri di ricerca così come di grandi Università possono guidare un cambiamento, prima di tutto nella sensibilità della società, che inizia a vedersi oggi e che spero tra qualche decennio sia in grado di restituire una comunità senza divari.” ha concluso Messa.
“Ci troviamo in una fase delicata in cui aziende, governi e organizzazioni hanno l’opportunità – e la responsabilità – di contribuire a trasformare la nostra economia globale in un sistema che operi a beneficio di tutti”, ha affermato Julie Sweet, CEO di Accenture. “Con la pubblicazione di questo documento e le sue raccomandazioni politiche, i membri di questa speciale iniziativa stanno fornendo un percorso chiaro e attuabile ai leader di tutto il mondo per continuare ad abbattere gli ostacoli all’emancipazione delle donne. Questo è il momento per i leader di essere coraggiosi, agire in fretta e focalizzarsi sull’importanza del sostegno, assicurandosi che gli organi di governo del G20 apportino cambiamenti legislativi, culturali e finanziari in grado di creare una trasformazione positiva e duratura per le donne di tutto il mondo”.
Costituita da 121 membri – il 90% donne – rappresentanti di 74 imprese da 30 diversi paesi, l’Iniziativa Speciale per l’Empowerment Femminile presieduta da Diana Bracco ha coinvolto istituzioni, parti sociali e organizzazioni di categoria, puntando ad un’azione intersettoriale sul futuro del lavoro e dell’istruzione per le donne di oggi e di domani. Le principali sfide dell’iniziativa sono aumentare la consapevolezza dell’importanza di un numero sempre maggiore di donne nel mercato del lavoro, soprattutto nei settori ad alto tasso di crescita; ripensare le politiche e le pratiche sui luoghi di lavoro per promuovere un’uguaglianza di genere anche a beneficio della società; ridurre le barriere che limitano la capacità delle donne di avanzare nei percorsi di carriera e assumere posizioni di leadership.
“La chiave per vincere la sfida è puntare sulle competenze, sul merito e sulle skills”, spiega Diana Bracco. “Il nostro Policy Paper ha identificato numerose raccomandazioni strategiche sulla parità di genere e l’inclusione a partire da tre parole chiave: Include – Più donne nella forza lavoro in settori STEM e nella Ricerca e gender balance; Reimagine – Gender equity, parità fra lavoro retribuito e accudimento/assistenza domestica e Grow – Facilitare la leadership femminile nel mondo del business. Per concretizzare queste raccomandazioni, il Policy Paper stabilisce 3 KPI (Key Perfomance Indicators) indicatori numerici per misurare, Paese per Paese, i progressi raggiunti entro il 2024”.
I paesi del G20 sono stati suddivisi in quattro gruppi, a partire dalla rispettiva situazione in termini di Women Empowerment. Secondo questa logica, la forza lavoro femminile dei paesi che performano meglio dovrebbe crescere dal 76,4% all’81,1% entro il 2024, mentre i low performer dovranno impegnarsi per maturare una crescita dal 52,4% al 66,5%.
La situazione è simile per quanto riguarda l’obiettivo di costruire una società più inclusiva: Il Policy Paper fotografa il gender gap relativo al lavoro di assistenza e accudimento non retribuito.
L’ultima fotografia è quella relativa alla leadership femminile. Qui i KPI chiedono ai paesi del G20 di aumentare la presenza femminile in ruoli di leadership.
“Questi KPI vogliono essere il patrimonio più importante della SIWE che mira a tenere traccia dei progressi compiuti dai paesi nell’empowerment delle donne” ha concluso Emma Marcegaglia.
Il Dialogue di oggi anticipa la “International Conference on Women Empowerment” del G20 in programma il 26 agosto a Santa Margherita Ligure alla presenza dei Ministri delle Pari Opportunità.
(ITALPRESS).
Al Dialogo – che ha l’obiettivo di presentare le linee guida delle raccomandazioni sviluppate in questi mesi dall’iniziativa speciale del B20, che saranno consegnate ai governi del G20 e pubblicate il prossimo ottobre al termine del summit finale del B20 – sono intervenute Elena Bonetti, Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia; Maria Cristina Messa, Ministro per l’Università e la Ricerca; Julie Sweet, Ceo di Accenture; Diana Bracco, Presidente e Ceo del Gruppo Bracco e Special Ambassador B20 per l’empowerment femminile; Stefano Scarpetta, Direttore Occupazione, Lavoro e Affari Sociali OECD e Shinta Kamdani, Chair del B20 Indonesia.
“Durante la prima ondata della pandemia, l’occupazione femminile si è ridotta di 2,2 milioni in tutta l’Unione Europea e le donne hanno visto i lori guadagni diminuire di quasi due terzi più rapidamente degli uomini, con un calo del 16,5% in media dall’inizio della pandemia. Inoltre, pregiudizi e barriere culturali tengono ancora le donne fuori dai settori STEM: solo il 7% sceglie di studiare ingegneria, matematica, statistica e scienze naturali rispetto al 22% degli uomini, solo il 14% delle donne lavora nel cloud computing e il 32% si occupa di Intelligenza Artificiale”, ha dichiarato Emma Marcegaglia, Presidente del B20. “Anche la presenza di donne manager ha numeri molto bassi: nell’industria IT solo il 16% delle posizioni manageriali è femminile, percentuale che scende al 3% nel ruolo di CEO. Per tutte queste ragioni ho sostenuto con forza l’opportunità di dedicare un’iniziativa del B20 italiano ai temi della parità e dell’inclusione di genere”, ha concluso Marcegaglia.
“Il sistema della formazione deve accompagnare le ragazze a comprendere la vocazione di ognuna, deve sostenerle nell’intraprendere gli studi universitari indipendentemente da stereotipi o pregiudizi che possono essersi accumulati negli anni, coinvolgendole in percorsi che al posto di mettere in contrapposizione materie umanistiche e tecnico-scientifiche siano sempre più interdisciplinari” ha detto Maria Cristina Messa, Ministro dell’Università e della Ricerca. “In questo, storie di donne con la più varia formazione giunte, oggi, ai vertici della pubblica amministrazione, di importanti aziende, di centri di ricerca così come di grandi Università possono guidare un cambiamento, prima di tutto nella sensibilità della società, che inizia a vedersi oggi e che spero tra qualche decennio sia in grado di restituire una comunità senza divari.” ha concluso Messa.
“Ci troviamo in una fase delicata in cui aziende, governi e organizzazioni hanno l’opportunità – e la responsabilità – di contribuire a trasformare la nostra economia globale in un sistema che operi a beneficio di tutti”, ha affermato Julie Sweet, CEO di Accenture. “Con la pubblicazione di questo documento e le sue raccomandazioni politiche, i membri di questa speciale iniziativa stanno fornendo un percorso chiaro e attuabile ai leader di tutto il mondo per continuare ad abbattere gli ostacoli all’emancipazione delle donne. Questo è il momento per i leader di essere coraggiosi, agire in fretta e focalizzarsi sull’importanza del sostegno, assicurandosi che gli organi di governo del G20 apportino cambiamenti legislativi, culturali e finanziari in grado di creare una trasformazione positiva e duratura per le donne di tutto il mondo”.
Costituita da 121 membri – il 90% donne – rappresentanti di 74 imprese da 30 diversi paesi, l’Iniziativa Speciale per l’Empowerment Femminile presieduta da Diana Bracco ha coinvolto istituzioni, parti sociali e organizzazioni di categoria, puntando ad un’azione intersettoriale sul futuro del lavoro e dell’istruzione per le donne di oggi e di domani. Le principali sfide dell’iniziativa sono aumentare la consapevolezza dell’importanza di un numero sempre maggiore di donne nel mercato del lavoro, soprattutto nei settori ad alto tasso di crescita; ripensare le politiche e le pratiche sui luoghi di lavoro per promuovere un’uguaglianza di genere anche a beneficio della società; ridurre le barriere che limitano la capacità delle donne di avanzare nei percorsi di carriera e assumere posizioni di leadership.
“La chiave per vincere la sfida è puntare sulle competenze, sul merito e sulle skills”, spiega Diana Bracco. “Il nostro Policy Paper ha identificato numerose raccomandazioni strategiche sulla parità di genere e l’inclusione a partire da tre parole chiave: Include – Più donne nella forza lavoro in settori STEM e nella Ricerca e gender balance; Reimagine – Gender equity, parità fra lavoro retribuito e accudimento/assistenza domestica e Grow – Facilitare la leadership femminile nel mondo del business. Per concretizzare queste raccomandazioni, il Policy Paper stabilisce 3 KPI (Key Perfomance Indicators) indicatori numerici per misurare, Paese per Paese, i progressi raggiunti entro il 2024”.
I paesi del G20 sono stati suddivisi in quattro gruppi, a partire dalla rispettiva situazione in termini di Women Empowerment. Secondo questa logica, la forza lavoro femminile dei paesi che performano meglio dovrebbe crescere dal 76,4% all’81,1% entro il 2024, mentre i low performer dovranno impegnarsi per maturare una crescita dal 52,4% al 66,5%.
La situazione è simile per quanto riguarda l’obiettivo di costruire una società più inclusiva: Il Policy Paper fotografa il gender gap relativo al lavoro di assistenza e accudimento non retribuito.
L’ultima fotografia è quella relativa alla leadership femminile. Qui i KPI chiedono ai paesi del G20 di aumentare la presenza femminile in ruoli di leadership.
“Questi KPI vogliono essere il patrimonio più importante della SIWE che mira a tenere traccia dei progressi compiuti dai paesi nell’empowerment delle donne” ha concluso Emma Marcegaglia.
Il Dialogue di oggi anticipa la “International Conference on Women Empowerment” del G20 in programma il 26 agosto a Santa Margherita Ligure alla presenza dei Ministri delle Pari Opportunità.
(ITALPRESS).
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