ROMA (ITALPRESS) – “La vaccinazione ha coinvolto numeri elevatissimi: quando ho terminato eravamo a quasi 146 milioni di dosi distribuite”. Lo afferma Francesco Paolo Figliuolo, già commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, al Meeting di Rimini. “Noi oggi abbiamo un hub strategico a disposizione della nazione, gestito dalla Difesa, che può contenere oltre 20 milioni di vaccini a meno 20 e circa due milioni e mezzo di vaccini a meno 80. Questa è una capacità che è derivata dalle lezioni apprese”, spiega.
“Appena appena nominato per me è stato un pò quasi un lampo nel cielo”, la nomina “è stata abbastanza inaspettata: sono stato contattato qualche giorno prima e ringrazio ancora oggi il presidente Draghi per la fiducia che ha voluto darmi, ovviamente su indicazione del ministro Guerini”, ricorda Figliuolo. “Ci sono state da fare molte attività di tipo amministrativo: sicuramente serviva avere una struttura chiara con una verticalità delle decisioni”, spiega. “Nella campagna vaccinale che fissava sostanzialmente le linee operative, l’obiettivo era quello di vaccinare l’ottanta per cento della popolazione che poteva essere allora vaccinata e ho fissato l’obiettivo di arrivare a fine settembre. Poi la platea nel corso del tempo è cambiata” e “l’obiettivo è stato raggiunto 10 giorni dopo, però credo che con quei numeri così elevati possiamo quasi autoassolverci di quel piccolo ritardo”. Inoltre, “nel frattempo due dei quattro vaccini allora disponibili a maggio furono bloccati due vaccini, che potevano essere somministrati solo agli over 60, quindi sostanzialmente obiettivo raggiunto”.
“Appena appena nominato per me è stato un pò quasi un lampo nel cielo”, la nomina “è stata abbastanza inaspettata: sono stato contattato qualche giorno prima e ringrazio ancora oggi il presidente Draghi per la fiducia che ha voluto darmi, ovviamente su indicazione del ministro Guerini”, ricorda Figliuolo. “Ci sono state da fare molte attività di tipo amministrativo: sicuramente serviva avere una struttura chiara con una verticalità delle decisioni”, spiega. “Nella campagna vaccinale che fissava sostanzialmente le linee operative, l’obiettivo era quello di vaccinare l’ottanta per cento della popolazione che poteva essere allora vaccinata e ho fissato l’obiettivo di arrivare a fine settembre. Poi la platea nel corso del tempo è cambiata” e “l’obiettivo è stato raggiunto 10 giorni dopo, però credo che con quei numeri così elevati possiamo quasi autoassolverci di quel piccolo ritardo”. Inoltre, “nel frattempo due dei quattro vaccini allora disponibili a maggio furono bloccati due vaccini, che potevano essere somministrati solo agli over 60, quindi sostanzialmente obiettivo raggiunto”.
– foto Agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).
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