MILANO (ITALPRESS) – “L’Italia non ha mai consegnato alla Libia migranti raccolti in operazioni di soccorso coordinate o direttamente effettuate dall’Italia. Quella sentenza va letta bene, non va data alle sentenze una lettura di tipo politico o ideologico”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a margine della sigla di un accordo in prefettura a Milano per la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, a proposito della sentenza della Corte di Cassazione che mette fuorilegge la prassi e gli accordi internazionali che prevedono sussidi alla Guardia Costiera libica affinchè freni i flussi migratori. Si tratta di “una sentenza collocata temporalmente in un momento preciso in cui la Libia aveva determinate condizioni. Le collaborazioni con l’Ue erano finalizzate a portare la Libia a superare le situazioni di quel momento”, ha spiegato.
“Tra gli elementi importanti di lettura della sentenza ci sono dei principi a cui il governo si è sempre attenuto nel regolamentare l’attività di rimpatrio. Chiunque interviene deve coordinarsi con le autorità competenti in materia. Non ci può essere uno spontaneismo. L’importante è che ci sia coordinamento”, ha aggiunto Piantedosi.
(ITALPRESS).
– Foto: Agenzia Fotogramma –
“Tra gli elementi importanti di lettura della sentenza ci sono dei principi a cui il governo si è sempre attenuto nel regolamentare l’attività di rimpatrio. Chiunque interviene deve coordinarsi con le autorità competenti in materia. Non ci può essere uno spontaneismo. L’importante è che ci sia coordinamento”, ha aggiunto Piantedosi.
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