CAGLIARI (ITALPRESS) – “Forza Italia è il centro-destra. Senza di noi, vi sarebbe soltanto una destra democratica, che di certo raccoglierebbe molti voti, come avviene in altri Paesi, ma non sarebbe in grado di governare. Il centro-destra di governo è nato nel 1994, con la nostra discesa in campo, ed ha sempre avuto un profilo liberale, cristiano, europeista, garantista, atlantico, garantito da Forza Italia. E’ questo il ruolo che svolgeremo anche nella prossime legislatura”. E’ quanto ribadisce Silvio Berlusconi in una intervista a La Nuova Sardegna.
“Chi sia il primo partito della coalizione lo decideranno gli elettori il 25 settembre. Fatta questa premessa, Fratelli d’Italia ha indubbiamente tratto vantaggio da quattro anni di opposizione in un momento molto difficile per il Paese. A questo si aggiunge l’indubbia capacità di Giorgia Meloni di parlare al suo elettorato toccando le corde giuste” continua Berluscni.
Sul governro Draghi: “Rifarei esattamente le scelte che ho fatto. Sono stato io il primo a volere il governo di unità nazionale e a suggerire Draghi come premier. Ora però è giunto il momento di tornare alla naturale dialettica fra due schieramenti profondamente differenti per valori, programmi, prospettive”.
“Noi e la sinistra rappresentiamo due idee dell’Italia profondamente diverse – spiega – Per loro le tasse sono belle, per noi sono un male necessario da ridurre il più possibile, con la flat tax al 23%. Loro sono il partito della burocrazia, noi ci battiamo per spezzare l’oppressione burocratica. Loro sono per le manette facili, noi siamo garantisti. Loro credono nel primato dello Stato, noi nel primato della persona. M5s? Sui Cinque Stelle rimane poco da dire: sono alla fine del loro percorso, anche se rappresentano ancora il terzo polo della politica italiana. Naturalmente non potevano reggere alla prova di governo e infatti si vanno dissolvendo. Ma chi li ha votati ha espresso uno scontento che merita non solo rispetto ma anche risposte concrete e urgenti. Quanto al PD, è il partito della conservazione dell’esistente, del potere fine a sè stesso. Tanto è vero che ha governato quasi ininterrottamente negli ultimi 11 anni, pur senza aver mai vinto le elezioni. Presidente del Consiglio? Lo deciderà il Capo dello Stato, sulla base delle indicazioni di chi avrà vinto le elezioni. Non posso e non voglio sostituirmi a questa prerogativa”.
“Chi sia il primo partito della coalizione lo decideranno gli elettori il 25 settembre. Fatta questa premessa, Fratelli d’Italia ha indubbiamente tratto vantaggio da quattro anni di opposizione in un momento molto difficile per il Paese. A questo si aggiunge l’indubbia capacità di Giorgia Meloni di parlare al suo elettorato toccando le corde giuste” continua Berluscni.
Sul governro Draghi: “Rifarei esattamente le scelte che ho fatto. Sono stato io il primo a volere il governo di unità nazionale e a suggerire Draghi come premier. Ora però è giunto il momento di tornare alla naturale dialettica fra due schieramenti profondamente differenti per valori, programmi, prospettive”.
“Noi e la sinistra rappresentiamo due idee dell’Italia profondamente diverse – spiega – Per loro le tasse sono belle, per noi sono un male necessario da ridurre il più possibile, con la flat tax al 23%. Loro sono il partito della burocrazia, noi ci battiamo per spezzare l’oppressione burocratica. Loro sono per le manette facili, noi siamo garantisti. Loro credono nel primato dello Stato, noi nel primato della persona. M5s? Sui Cinque Stelle rimane poco da dire: sono alla fine del loro percorso, anche se rappresentano ancora il terzo polo della politica italiana. Naturalmente non potevano reggere alla prova di governo e infatti si vanno dissolvendo. Ma chi li ha votati ha espresso uno scontento che merita non solo rispetto ma anche risposte concrete e urgenti. Quanto al PD, è il partito della conservazione dell’esistente, del potere fine a sè stesso. Tanto è vero che ha governato quasi ininterrottamente negli ultimi 11 anni, pur senza aver mai vinto le elezioni. Presidente del Consiglio? Lo deciderà il Capo dello Stato, sulla base delle indicazioni di chi avrà vinto le elezioni. Non posso e non voglio sostituirmi a questa prerogativa”.
– foto: agenziafotogramma.it
(ITALPRESS).
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