I giudici non hanno accolto la richiesta della procura generale che chiedeva un nuovo processo d'appello ed è stata anche modificata la formula d'assoluzione rispetto alla sentenza di Palermo
Secondo il legale, "la sentenza di primo grado indicava la cosiddetta trattativa come movente della strage di via D’Amelio mentre nel provvedimento depositato venerdì questa conclusione è totalmente smentita"
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il verdetto, emesso nel settembre scorso, fece discutere non poco
Un verdetto che ha fatto discutere e che ha ribaltato la decisione di primo grado, mandando assolti dall'accusa di minaccia a corpo politico dello Stato gli ex ufficiali del Ros Antonio Subranni, Mario Mori e Giuseppe De Donno e l'ex senatore di Fi Marcello Dell'Utri.
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l'inchiesta sull'ex presidente di Confindustria Sicilia
Non ci sono "nuovi scenari", nonostante gli "abnormi inquinamenti delle prove". Le motivazioni della Cassazione "sposano" la mafiosità della strage di via D'Amelio, nonostante le anomalie e i buchi neri sull'agenda rossa di Paolo Borsellino e l'intervento insolito del Sisde.
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'Inammissibile passo avanti dirlo senza avere letto motivazioni'
"La sentenza - spiega Anna Maria Palma, che regge l'ufficio in attesa della nomina del nuovo procuratore generale - potrebbe anche convincerci, perciò attendiamo di leggere le motivazioni prima di qualunque decisione".
"Mi sono dato una regola, quella di non commentare i processi che non mi riguardano. E nel processo d'appello conclusosi ieri a Palermo io non ero imputato". L'ex Ministro DC Calogero Mannino 'gongola' dopo la sentenza d'appello di ieri sulla Trattativa Stato-mafia.
La trattativa fra Stato e mafia ci fu ma non costituisce un reato. Dopo anni e intere carriere costruite su un Teorema che crolla l'intera antimafia dell'ultimo decennio vacilla
E' morto all'età di 88 anni Nicolò Amato, ex magistrato della procura di Roma e direttore del DAP. Nato a Messina, si occupò delle indagini sull'attentato a Giovanni Paolo II e sul caso Moro. Fu autore dell'appunto in cui suggeriva nel '93 al ministro Conso di allentare il 41bis per i mafiosi dopo le stragi.
Il magistrato Vittorio Teresi al 29° anniversario della strage di via D'Amelio: "Entità dello Stato hanno voluto nascondere la verità, hanno fatto carte false perché la verità non emergesse. Scellerata trattativa tra Stato e mafia accelerò morte di Paolo Borsellino".
Nel giorno dell'inizio della requisitoria dei sostituti procuratori generali, nell'appello del processo sulla presunta trattativa Stato-mafia, in aula a Palermo dopo tempo si è presentato l'ex senatore Marcelo Dell'Utri.
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L'ex Ministro di Giustizia ascoltato dall'Antimafia regionale
Claudio Martelli, ex Ministro della Giustizia negli anni Novanta, è stato sentito oggi dalla Commissione parlamentare Antimafia dell'Assemblea Regionale Siciliana, presieduta da Claudio Fava.
"Considerata la possibilità che magistrati dell’allora Procura possano essere sentiti come testi, mi trovo a chiedere se non si ritenga opportuno, se non doveroso, trasferire gli atti a Caltanissetta in quanto sede competente per indagini che possono riguardare i magistrati di Palermo".
Prosegue, invece, il processo agli altri imputati: i boss Leoluca Bagarella e Antonino Cinà, l'ex senatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri, gli ex carabinieri del Ros Mario Mori Antonio Subranni e Giuseppe De Donno.
Marcello Dell'Utri, ex senatore di FI condannato a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, in detenzione domiciliare per motivi di salute da luglio del 2018, potrà lasciare la sua abitazione di Milano.
Marcello Dell'Utri, ex senatore di FI condannato a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, in detenzione domiciliare per motivi di salute da luglio del 2018, potrà lasciare la sua abitazione di Milano.
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Il Cavaliere si è avvalso della facoltà di non rispondere