Da indagato ai domiciliari con il braccialetto continuava ad incontrare non solo il padre ma anche un co-impuntato. Almeno secondo la Guardia di finanza.
La racolta delle scommesse avveniva in Sicilia ma attraverso autorizzazioni non valide in Italia. 85 milioni i guadagni nascosti, 3 milioni e mezzo le imposte dirette evase. Scattano i sequestri della Finanza di Messina sull'isola di Malta
L'indagine coinvolse anche Benedetto Bacchi, imprenditore di Partinico che, grazie a Cosa nostra, avrebbe messo in piedi un impero economico proprio puntando alle scommesse.
Amministrazione giudiziaria per la società Face4Job realizzata da un partinicese che avrebbe ottenuto appoggio e somme da Benedetto Bacchi, il re delle scommesse on line.
Gli è contestato il reato di intestazione fittizia di beni, in qualità di titolare di fatto, assieme ai fratelli Placenti, dell''Orso Bianco Caffè', locale in contrada Monte Palma già sequestrato il 14 novembre scorso.
L'operazione è la naturale prosecuzione della vasta inchiesta che nei giorni scorsi ha portato arresti in diverse regioni italiane coordinata dalla Direzione Nazionale Antimafia
Inchiesta congiunta di Dia, Polizia, Caraninieri e Guardia di Finanza. Sequestrati beni per oltre un miliardo al culmine dell'inchiesta di tre procura, Bari, Reggio Calabria e Catania, coordinata dalla Procura Nazionale Antimafia
Il gestore di un bar di Librino è stato denunciato per l’attività abusiva di raccolta di scommesse sportive on line, per la mancanza di tariffe e la non tenuta dell’archivio unico informatico.
Cinque le persone indagate, 41 server oscurati dislocati in vari continenti, 3 server sequestrati in Italia e 50 siti illegali sequestrati mediante inibizione .
Ricercato nell'ambito dell'operazione 'Master Bet', è stato arrestato all’aeroporto Fontanarossa di Catania dopo essere arrivato con un volo proveniente dalla Romania
Centinaia le persone coinvolte a seguito di complesse indagini condotte dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catania, con il coordinamento del Servizio Centrale di Roma.
I finanzieri hanno accertato che il titolare operava su un personal computer collegato a un sito internet di Malta, utilizzando un unico “conto gioco” a lui riconducibile.