I poliziotti della sezione reati contro il patrimonio della Squadra Mobile hanno ricostruito i colpi grazie alle immagini registrate da alcuni impianti privati di videosorveglianza.
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incastrato da videosorveglianza e testimonianze delle vittime
L’uomo, armato di coltello e con volto travisato, si faceva consegnare sotto minaccia dell’arma il contante della cassa, oltre ad alcuni tabacchi e gratta e vinci, per poi dileguarsi a piedi per le vie del centro.
Si tratta di Francesco Cavallaro, messinese di 37 anni, fratello di Piersanti Cavallaro, già arrestato dai poliziotti delle Volanti a poche ore dai fatti.
L’arrestato, 34 anni, si trovava all’interno di un negozio in zona Tremestieri, quando ha prelevato dallo stesso un’autoradio dal quale aveva appena asportato il dispositivo antitaccheggio.
I Carabinieri della Stazione di Biancavilla hanno arrestato un 16enne del posto, in esecuzione di una misura cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale per i Minorenni di Catania, in ordine al reato di rapina aggravata in concorso.
Arrestati G.V. e G.F. rispettivamente di 37 e 46 anni ed il 26enne D.M.S., ritenuti responsabili di essere gli autori della rapina commessa nella mattinata del 13 novembre 2018 ai danni della filiale di Itala (ME) della Banca Popolare di Ragusa.
Nell’ambito dell’attività volta al rintraccio di soggetti destinatari di provvedimenti restrittivi, la Polizia di Stato ha eseguito ordini di esecuzione per la carcerazione disposti dall’Autorità Giudiziaria.
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già ai domiciliari, dovrà scontare il residuo della pena
L’uomo condannato dai giudici per rapina aggravata, reato commesso ad Arezzo il 24 marzo 2016, dovrà scontare un residuo della pena comminatagli equivalente ad anni 3, mesi 4 e giorni 8 di reclusione.
Come se non bastasse, l’uomo con inaudita violenza le strappa la borsa contenente il cellulare e, dopo aver fatto un accenno di fuga, allarmato dalle urla della vittima che chiedeva aiuto, torna indietro, dicendole con modi minacciosi e con forte inflessione dialettale: “sta zitta picchì n’esciu u’cuteddu”.