Per due ore l'ex governatore si è difeso parlando dinanzi alla Terza Corte d'appello di Catania che lo dovrà giudicare per concorso esterno all'associazione mafiosa e reato elettorale.

Sette anni e otto mesi di reclusione, un anno in più rispetto a quanto comminato nella sentenza di primo grado. E’ la richiesta formulata oggi dall'accusa nel processo d'appello all'ex governatore Lombardo.

Le accuse erano di abuso d'ufficio e falso e si riferiscono alla nomina di tre consulenti senza aver prima verificato la sussistenza di risorse interne all'amministrazione ma per il Gup il fatto non sussiste

Il Commissario di Forza Italia in Sicilia fa la spola fra le manifestazioni di Centrodestra a Palermo e Catania e poi attacca D'Alia che avrebbe sbagliato tutto nel posizionare l'Udc siciliano

E' stata aggiornata al prossimo sette ottobre e non a domani come invece già preannunciato, il proseguo della requisitoria del processo per concorso esterno all'associazione mafiosa all'ex presidente Raffaele Lombardo.

Con una nota il presidente della commissione bilancio del comune di Catania, conferma la propria volontà di dimettersi e ribadisce che Grande Catania rimarrà all'opposizione.

Nell’aula bunker di Bicocca, a Catania, l’udienza del processo in Appello che vede imputato l’ex presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, già condannato in primo grado.

In una nota il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, risponde al duro atto d'accusa lanciato dal sindacato Cobas/Codir.

Dinanzi al giudice Tiziana Carrubba, che presiede il collegio giudicante, si è svolta l’audizione di alcuni testi della difesa di Lombardo, rappresentata dagli avvocati Alessandro Benedetti e Filippo Dinacci.