Il gup del tribunale di Trapani, Massimo Corleo, ha assolto perchè il fatto non costituisce reato Anna Maria Montemagno, 50 anni, accusata di intestazione fittizia delle quote e della carica sociale di presidente della cooperativa Benessere.
Avrebbero intestato le aziende a prestanome per evitare ils equestrod ei beni ma senza riuscirvi. Una misura cautelare personale e due sanzioni interdittive, per concorso nel reato di trasferimento fraudolento di valori eseguite dalla Finanza a Gela
La corruttela ed il malaffare emersi dall’indagine risultano caratterizzati da alti livelli di integrazione e di infiltrazione nell’attività politica, amministrativa ed economica.
Col decreto emesso dal Tribunale-Misure di Prevenzione di Agrigento, su proposta del Questore, sono stati sequestrati, un centro commerciale, autovetture, conti correnti e gioielli.
Il rischio di vedersi confiscare i beni, lo avrebbe, secondo l'accusa, indotto a cedere fittiziamente le proprie quote aziendali a dei prestanome per poi farne confluire capitali e beni patrimoniali in due nuove imprese, la "Carni del Golfo" e la "Tir Italia", che lo vedrebbero solo come lavoratore dipendente.
I fatti sono del 2008. La sentenza è stata emessa dalla quarta sezione del tribunale. Nei confronti di Francofonti, nel 2017, è stato emesso un decreto di sequestro di beni per un valore di 12 milioni di euro.
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Redazione
le indagini scaturite dall'operazione eleio del 2010
Nel 2006 Maniscalco, ritenuto vicino a Totò Riina, era già stato condannato per mafia e sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. Non poteva dunque, intestarsi bene. Aveva iniziato così a costruire la sua rete di prestanome.