Io sarò pure un sognatore, ma guardate che l’idea di un parco tematico dedicato all’epopea dei Florio, così come i progetti di rilancio industriale green, sono davvero cose reali.

Da quel sogno ci siamo svegliati otto anni fa in malo modo. E’ stato un risveglio improvviso, con la campanella dello stabilimento Sicilfiat divenuta afona alla fine del 2011.

E’ stato un mese appassionante, forse il più divertente e tragicomico di questo circo chiamato Seconda Repubblica. Siamo passati dai “pieni poteri” del Capitano, ai “superpoteri” di Conte. Da tempo non si vedeva una trama così suggestiva.

Parliamo ad esempio dei dati sulla dispersione scolastica. Vantiamo un record quasi mondiale che difficilmente ci verrà strappato: in Sicilia, il 23,5 % dei ragazzi fra 18 e 24 anni è fuori dai percorsi d’istruzione e di sicuro non lavora.

La mossa politica dell’estate ha spiazzato un po’ tutti. Soprattutto, alla fine, sembra aver spiazzato lo stesso Salvini: il Capitano ora appare fragile

Abbiamo centinaia e centinaia di manufatti pubblici e privati da mostrare al mondo intero, come intere sezioni stradali collassate che finiscono nel nulla, palazzi storici abbandonati al logorio del tempo e all’incuria.

I miei parenti sono atterrati. Quest’anno (sai che novità!) hanno deciso di fare il giro della Sicilia. Hanno speso una fortuna per i biglietti aerei ed adesso vogliono assaporare quanti più angoli possibili della nostra biedda isola. Sprezzanti del pericolo, hanno anche affittato la macchina.

In questa torrida estate del 2019 arrivare a Palermo da Roma costa il doppio di un viaggio a Parigi o Londra.

L'ancora di salvezza, anche rispetto al tema delle migrazioni, è solo e soltanto la Chiesa ma anche lì le vpoci sono contrastnti. Chi ascoltare: Papa Francesco o il Cardinale Robert Sarah, africano: il suo è un invito esplicito affinché l’Europa chiuda gli ingressi, per non perdere identità e per non sottrarre linfa vitale al futuro del Continente Nero?

In questa torrida estate con mille pensieri che affliggono il nostro quotidiano avrei desiderato una piccola pausa di riflessione. Parlando di calcio, di football, di quella deità pallonara tanto amata dagli italiani. Ma appena mi sono fermato a riflettere ho capito che anche parlando di pallone mi sarei andato a schiantare sul conflitto tra centri e periferie.

Fuga di cervelli ma anche di braccia: un esercito di giovani siciliani (con le qualifiche più disparate, dai master post universitari alle professioni più semplici) è scappato, e continua a scappare, dalla nostra terra.