"Noi - prosegue il coordinatore di Italia Viva Agrigento - lo avevamo detto mesi fa, quando ancora in Sicilia il partito puntava alle due cifre, il disastro siciliano ha solo un nome: Faraone. Adesso sembra prospettarsi un dramma senza via di uscita".

L’avvocato Giuseppe Arnone ieri è stato portato in carcere per avere violato le prescrizioni che gli imponevano di non comunicare, non manifestare e non inviare email.

Si tratta di Domenico Montalto, Maurizio Di Piazza e Giuseppe Arnone.

"Il 16 giugno - spiega Arnone - è la data che segna la scadenza relativa al pagamento dell'IMU e la Fondazione chiede ai sindaci di attivarsi a beneficio dei loro concittadini affinché siano esonerati dal tributo".

Si riaprono le porte del carcere per l'avvocato, ed ex consigliere comunale di Agrigento, Giuseppe Arnone.

L'ultima condanna scaturisce da una denuncia presentata dal magistrato Sara Marino, in servizio negli anni scorsi al tribunale di Caltanissetta, accusata in uno dei libri di Arnone d'aver commesso irregolarità per assolvere due imputati.

Il candidato azzurro per il collegio estero, di concerto con l'onorevole Gianfranco Miccichè ha predisposto una serie di incontri con imprenditori, associazioni e professionisti siciliani residenti all'estero, invitati a raggiungere il comune siciliano di provenienza per esercitare il proprio diritto di voto.

Secondo il tribunale non ci sarebbe il reato di estorsione non c'è e se sussistesse quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni quest’ultimo non consente la custodia cautelare

Il gip di Agrigento ha convalidato l'arresto in flagranza, per estorsione, dell'avvocato Giuseppe Arnone, finito in manette sabato scorso.

La Squadra Mobile è intervenuta al momento del pagamento della prime due rate della pretesa estorsiva di Arnone, sequestrando allo stesso due assegni del complessivo valore di 14mila euro emessi dalla Picone a favore di Arnone.