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Il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del Tar del Lazio, accogliendo il ricorso del procuratore generale di Firenze, Marcello Viola, contro la nomina di Michele Prestipino a capo della procura di Roma, da parte del Csm. Arrivò dopo la bufera sulle nomine scoppiata con il caso Palamara.

Emergono altre indicazioni nei verbali di Attilio Toscano, indagato insieme a Piero Amara, sulla bancarotta della Sai 8. Amara sostiene che Sai 8 avrebbe cercato coperture in Procura. Toscano parla di pessimi rapporti tra suo padre ed Ugo Rossi.

L'ex sottosegretario al Tesoro, Gino Foti, ha scritto al Capo dello Stato per chiedere di intervenire a seguito dei ritardi da parte del Csm nell'esaminare la posizione di alcuni magistrati, al centro del suo esposto.

Prestipino Giarritta, difeso dagli avvocati Massimo Luciano, Piermassimo Chirulli e Patrizio Ivo D’Andrea, si è costituito in giudizio chiedendo il rigetto dei suddetti ricorsi.

L'ex membro togato del Csm parla anche della chat in cui sosteneva con i colleghi che era necessario attaccare Salvini

Lo denuncia in una video intervista all'associazione "Memoria e Futuro" il presidente della Prima commissione del Csm, ed ex capo del Dap, Sebastiano Ardita.

Un’analisi profonda ed arguta, che racconta con coraggio la metamorfosi di un’organizzazione criminale, che “oggi si nutre di concorso esterno”.

Attuale procuratore della Repubblica per i minori di Caltanissetta, il magistrato aveva fatto parte della Direzione distrettuale antimafia e prima ancora, sempre a Palermo, era stata pm nel campo dei reati contro la pubblica amministrazione.

La condanna riguarda uno solo dei cinque illeciti contestati a Chiaramonte (per gli altri è stato assolto), oggi giudice al tribunale di Marsala.

Sono stati 1184 i voti di Di Matteo, candidato da Autonomia e Indipendenza, e in servizio alla Direzione nazionale antimafia, dopo una lunga esperienza alla Procura di Palermo.

Bisogni, ripercorrendo quanto accaduto, parla della battaglia di legalità sua e di alcuni suoi colleghi, dai quali partì un esposto contro il lato oscuro della Procura di Siracusa.

"Le cose non avvengono per magia o per virtù dello spirito santo, ma ci sono sempre persone dietro le cose che si fanno", ha specificato.

L'autosospensione e' stato un "gesto volontario dei consiglieri non imposto da alcuno ed improntato a senso istituzionale, come riconosciuto dagli altri consiglieri in sede di Plenum".

Per il magistrato, nonostante gli 80 capi d'accusa, nei suoi confronti è stato imbastito un processo mediatico. Imputati, tra gli altri, anche alcuni familiari del giudice, ex amministratori giudiziari, l'ex prefetto di Palermo e un collega di sezione della Saguto.

In campo si sfideranno la Nazionale Italiana Magistrati; i Magistrati del Distretto di Corte d'Appello di Palermo, i Bersaglieri del 6° Reggimento di Trapani; l'Associazione Sportiva Civitas di Castelvetrano.

Rimozione dai ranghi della magistratura per l'ex presidente della sezione Misure di prevenzione del tribunale di Palermo

Per lei il sostituto Pg della Cassazione, Mario Fresa, ha chiesto la sanzione massima della rimozione.

A quanto si è appreso la Commissione porrebbe alla base della sua richiesta la situazione di conflittualità e il rapporto di fiducia che si sarebbe incrinato tra il procuratore e i sostituti firmatari due anni fa di un esposto alla procura di Messina.

Il "tribunale delle toghe" ha disposto la ripresa del procedimento a suo carico, in cui è accusata di "indebiti rapporti con amministratori giudiziari" da lei nominati per ottenere "vantaggi ingiusti per sé e i suoi familiari". E ha dato la parola al suo difensore Franco Colotti.

Silvana Saguto, l'ex presidente della Misure di prevenzione del tribunale di Palermo, sotto processo a Caltanissetta per corruzione e abuso d'ufficio, ha chiesto al Csm di essere collocata a riposo per inabilità, cioè per ragioni di salute.