Un giovane di 23 anni è stato arrestato dalla polizia di Stato dopo aver rubato uno scooter con un complice ed al termine di un rocambolesco inseguimento per le vie di Palermo.
Denunciati 2 giovani che avevano introdotto droga e telefonini in carcere. Uno dei 2 è il figlio di un detenuto del penitenziario di Siracusa. L'indagine scattata dopo una segnalazione della Polizia penitenziaria. Identificati grazie alle telecamere di sicurezza.
I carabinieri hanno acciuffato e fermato uno dei due uomini che, sabato scorso, ha partecipato all'omicidio di Sebastiano Greco, il quarantaduenne di Lentini, ucciso a colpi di pistola in prossimità di un panificio in via delle Spighe, a Lentini.
Un giovane di 15 anni è accusato di aver tentato di rubare nell'abitazione di una donna che, in quel momento, non si trovava in casa. Il minore è stato bloccato dopo un inseguimento.
Oggi per la giovane è giunta la condanna dei giudici calatini i quali, ritenendola colpevole di rapina aggravata e lesioni personali aggravate in concorso, le hanno comminato una pena equivalente a 2 anni, 9 mesi e 25 giorni di reclusione.
E' stata rinvenuta l’intera refurtiva portata via nel corso dei furti, tra cui due televisori, diversi elettrodomestici, una motosega e una motozappa, che sono stati immediatamente restituiti ai legittimi proprietari.
Mentre uno dei due riusciva a sfuggire all’arresto, Giovanni Grillo veniva raggiunto e arrestato all’interno di un bar ivi ubicato; nella circostanza addosso all’uomo veniva rinvenuta di una cospicua somma di denaro, provento della sua illecita attività.
L’arrestato, 34 anni, si trovava all’interno di un negozio in zona Tremestieri, quando ha prelevato dallo stesso un’autoradio dal quale aveva appena asportato il dispositivo antitaccheggio.
A finire in manette Elis Kanani di 24 anni, Giuseppe Privitera di 19 anni e Alfio Russo di 23, mentre il quarto complice, un 32enne, è stato denunciato per favoreggiamento personale. Gli arrestati sono stati trasferiti al carcere di Catania.
La donna aveva rimosso i dispositivi antitaccheggio con l’ausilio di un paio di forbici del tipo “da elettricista”, che poi aveva occultato assieme alla refurtiva all’interno della propria borsa.
L'agente avrebbe dato i documenti in bianco al marocchino (Rachid Dalal, 32 anni), che con la complicità della donna li avrebbe piazzati all'estero. I documenti poi venivano contraffatti e venduti a extracomunitari per fare ingresso in Europa.