L’allarme giunto alla centrale operativa del Comando Compagnia di Randazzo ha avviato l’immediata verifica telefonica in casa del detenuto con la laconica risposta della madre che riferiva che il figlio munito di bagagli aveva lasciato l’abitazione.

Il ragazzo, affetto da un ritardo mentale, era finito nelle mire del gruppetto di amici decisi a sfruttare il suo handicap per loro semplice soddisfazione e divertimento.

Vista la necessità d’agire con immediatezza, i carabinieri hanno sfondato la porta trovando la poveretta riversa in terra quasi del tutto priva di conoscenza per aver ingerito una grande quantità di farmaci.

L’uomo è stato fermato per controllo mentre a bordo della propria autovettura percorreva il centro cittadino di Maniace. Prima di fermarsi con la macchina, l’uomo, con un gesto repentino, ha occultato all’interno del cavo orale un involucro.

Come giustificazione, poco plausibile, hanno riferito ai militari che si stavano recando in un paese limitrofo per acquistare dei medicinali, non conoscendo a Randazzo alcuna farmacia che glieli avrebbe potuti fornire.

Le armi, nei prossimi giorni, saranno inviate agli esperti del R.I.S. di Messina per gli esami di tipo balistico finalizzati a stabilirne l’eventuale utilizzo in pregressi episodi criminosi, nonché di ripristino delle matricole così da poter risalire alla provenienza delle stesse.

Un escamotage che non è servito ad evitare il carcere a un pusher di 53 anni, Vincenzo Lo Giudice. Militari dell'Arma lo hanno portato nell'ospedale 'Castiglione Prestianni' di Bronte dove, tramite un'apposita terapia medica, è stato possibile 'recuperare' il condom e il suo contenuto.

La droga è stata sequestrata, mentre l’arrestato attenderà la direttissima agli arresti domiciliari.