Accade a Misilmeri, in provincia di Palermo. A portare in tribunale il Comune, Giovanni Cupidi, statistico tetraplegico di 44 anni che avrebbe diritto ad una assistenza domiciliare h24, sette giorni su sette.

Nei giorni scorsi i fisioterapisti palermitani, collaboratori col consorzio Sisifo, hanno ottenuto fino al 23 novembre, data della sentenza definitiva del TAR per l'assegnazione delle cure domiciliari, retribuzioni di Euro 25 per accesso.

"Abbiamo assistito ad una sorta di calciomercato che ha ulteriormente alimentato il nostro malcontento, per questo abbiamo deciso di dire basta". E' caos sull'Adi, il servizio di Assistenza domiciliare integrata. Congelato, per il momento, il cambio di gestore a Palermo. I fisioterapisti, soprattutto palermitani e catanesi, denunciano di essere sottopagati e di non avere alcuna certezza circa il loro futuro.

Sanità. Deputati PD: decreti su accreditamenti servizi “ADI” sono nulli, da Assessore Razza ennesimo atto di arroganza ed inefficienza

“Abbiamo chiesto un incontro urgente all’assessore Razza per modificare i decreti per assicurare concorrenza e qualità dei servizi. In caso contrario saremo costretti a conferire ai nostri legali mandato per ricorrere all'ANAC e all'AGCM. Nessuna concorrenza, bandi a vantaggio di pochi".

La Fp Cgil aveva già espresso sdegno e opposizione quando fu presentato un emendamento al ddl di conversione del decreto Cura Italia – poi ritirato - che esonerava la responsabilità dei datori di lavoro, scaricando tutto sulle spalle dei lavoratori.

“A Palermo e in provincia sono stati ben 4242 i beneficiari dell’Adi, e al momento prevede solo l’assistenza sanitaria e non quella sociale. Ad affermarlo sono i sindacati dei pensionati.