La figura principale del procedimento è Antonello Nicosia: pedagogista, esponente dei Radicali Italiani, noto per le sue battaglie in favore dei diritti dei detenuti, era considerato un insospettabile. Le indagini lo descrissero invece come "pienamente inserito in Cosa nostra".
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avrebbe portato i messaggi dei boss detenuti fuori dalle carceri
Nicosia si sarebbe introdotto nelle carceri per incontrare mafiosi detenuti grazie al suo ruolo di assistente parlamentare della deputata di Italia Viva Giusy Occhionero processata separatamente.
Nicosia venne fermato dalla Dda di Palermo a novembre del 2019. Con lui finì in manette Dimino, capomafia di Sciacca. Pedagogista, esponente dei Radicali Italiani, noto per le sue battaglie in favore dei diritti dei detenuti, Nicosia era un insospettabile.
La parlamentare avrebbe fatto passare il Radicale Antonello Nicosia, poi arrestato per mafia, e allora conosciuto solo telefonicamente, per suo assistente, consentendogli di entrare con lei nelle carceri senza autorizzazione e di avere incontri con i boss.
L'udienza preliminare, davanti al gup di Palermo Fabio Pilato, è stata fissata per il 9 settembre. Fra i principali imputati c'e' Antonello Nicosia, 48 anni, di Sciacca, assistente parlamentare della deputata di Italia Viva, Giusi Occhionero, accusato di associazione mafiosa.
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l'ex assistente parlamentare è rinchiuso nel carcere di voghera
L'avvocato Salvatore Pennica aveva chiesto al giudice di tenere in considerazione l'eccezionalità degli eventi e tutelare la salute dell'indagato, detenuto al carcere di Voghera, città dove è scattata l'emergenza sanitaria legata al coronavirus.
Dall’indagine era emerso che, Antonello Nicosia, arrestato per mafia, entrava e usciva dalle carceri, incontrando anche capimafia detenuti al 41 bis, proprio grazie alla Occhionero.
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Assistente parlamentare della deputata Giusy Occhionero
L'esponente radicale è accusato di aver progettato estorsioni e omicidi insieme al boss e di essersi introdotto nelle carceri ed avere incontrato mafiosi detenuti grazie al suo ruolo di assistente parlamentare della deputata di Italia Viva Giusy Occhionero.
L'inchiesta coinvolge anche il boss Accursio Dimino e il Radicale Antonello Nicosia accusati entrambi di associazione mafiosa.
Nicosia risponde anche di concorso in falso con Occhionero.
Secondo il gip, la Occhionero, facendosi accompagnare nelle visite in carcere ai boss da Nicosia, senza aver fatto alcun controllo sul suo passato dimostra o "un grave difetto di consapevolezza" oppure "una connivenza".
Nicosia ha poi definito "inopportune" le parole offensive usate verso il giudice Falcone e le espressioni di stima riservate al boss latitante Matteo Messina Denaro.
Nicosia, secondo l'accusa, sarebbe entrato nelle carceri insieme alla Occhionero per incontrare i capimafia detenuti e portare all'esterno i loro messaggi.
Nicosia, secondo l'accusa, sarebbe entrato nelle carceri insieme alla Occhionero per incontrare i capimafia detenuti e portare all'esterno i loro messaggi.
La deputata di Italia Viva Giuseppina Occhinero per la quale Nicosia lavorava ringrazia la magistratura per aver svelato chi fosse il suo collaboratore