Sulla saracinesca del locale che ospita il partito a piazza Teatro Massimo, è comparsa una scritta con la vernice nera “Tutti nella Renault”. Piero Lipera, dirigente della Dc nel capoluogo etneo, ha denunciato l’episodio
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Redazione
A Talk Sicilia Grassi racconta il convegno di Palermo con Mattarella, Moro e Pecorelli
“Mino Pecorelli viene presentato come un mostro, ma era un bravo giornalista”. Gero Grassi, ex parlamentare del Pd e profondo conoscitore dell’Affaire Moro, a Talk Sicilia parla anche della morte […]
“Aldo Moro, quando viene rapito, sta facendo due operazioni, apparentemente sconnesse, ma che invece sono una in continuità con l’altra. Moro sta cercando di realizzare in Italia la democrazia compiuta”. […]
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Piero Messina
I risultati della Commissione stravolgono la verità "dicibile" sulla morte di Moro
Il 16 marzo del 1978, a Roma, veniva rapito Aldo Moro, e venivano uccisi gli uomini della sua scorta. A 45 anni da quel giorno che ha cambiato la storia […]
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Piero Messina
Il giornalista ora rischia il licenziamento da Libero
A ricordare Peppino Impastato anche l'Anci Sicilia e il deputato dem Paolo Siani, fratello di Giancarlo, giornalista de "Il Mattino" ucciso dalla camorra nel 1985. Grande adesione al corteo virtuale promosso dal sindaco di Cinisi, Giangiacomo Palazzolo.
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Redazione
Dalla strategia della tensione al mistero Sindona, i segreti del "Maestro"
Mattarella ha dichiarato: "Alle vittime va un pensiero commosso e ai familiari la solidarietà più intensa, che il trascorrere degli anni non ha mai indebolito".
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo articolo a firma di Elio Sanfilippo in ricordo di Aldo Moro nel 40esimo anniversario dei quel drammatico evento avvenuto il 16 marzo 1978
"Sarà intestata ad Aldo Moro, statista ucciso dalle brigate rosse il 9 maggio 1978, la sala riunioni del Giardino botanico di Agrigento. Per l'occasione la figlia Agnese ha inviato un messaggio alla città". Ad annunciarlo è il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto.
L'insigne statista, due volte presidente del Consiglio, più volte ministro della Repubblica, segretario generale e presidente nazionale della Democrazia Cristiana, fu anche tra i giovani giuristi che lavorarono all'ideazione e alla redazione della Costituzione.