La questura di Agrigento blocca l'esibizione del cantante neomelodico Daniele De Martino a Sant'Anna di Caltabellotta per accertamenti sui testi delle sue canzoni
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Le parole del Ministro della Giustizia in conferenza stampa
Intanto stanotte i carabinieri del Ros e la procura di Palermo hanno individuato il covo del boss Matteo Messina Denaro, arrestato, ieri, alla clinica Maddalena di Palermo
E' stata annullata con rinvio, dalla Cassazione, l'ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Roma che ha negato la liberazione condizionale al collaboratore di giustizia
Così Tina Montinaro, moglie di Antonio, poliziotto caposcorta di Giovanni Falcone, ucciso nella strage di Capaci, intervenendo ad un convegno organizzato dall'associazione Quarto Savona Quindici sull'ergastolo ostativo.
Se la riforma sull'ergastolo ostativo non arriverà entro maggio 2022, cioè in concomitanza del 30° anniversario della strage di Capaci, assisteremo a questa beffa: boss del calibro dei Graviano potrebbero beneficiare di permessi premio e uscite dal carcere.
La seconda sezione della Corte di Appello Penale di Catania ha rinnovato incarico al perito Prof. Antonino Petralia per accertare la capacità di partecipare coscientemente in giudizio del boss mafioso Antonino Santapaola, fratello di Nitto. Udienza rinviata al 2022, la moglie nominata "curatore speciale".
E' morto all'età di 88 anni Nicolò Amato, ex magistrato della procura di Roma e direttore del DAP. Nato a Messina, si occupò delle indagini sull'attentato a Giovanni Paolo II e sul caso Moro. Fu autore dell'appunto in cui suggeriva nel '93 al ministro Conso di allentare il 41bis per i mafiosi dopo le stragi.
Dichiara Leoluca Orlando: "Non si può non sottolineare che il trasferimento ai domiciliari per ieri per il boss Francesco Bonura e oggi per Giuseppe Sansone appare una palese contraddizione dei motivi stessi per cui sarebbe stato disposto".
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presentata da giusi bartolozzi, deputato di forza italia
Per Bartolozzi è “inaccettabile la circostanza che detenuti al 41bis siano stati mandati a scontare i domiciliari proprio a casa loro, nei territori dove per anni hanno impudentemente operato, vanificando così il duro lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine nel contrasto alla criminalità mafiosa”.
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Intanto preoccupazione viene espressa dal mondo dell’antimafia
La sentenza non ha effetti immediati, ora si attende la decisione della Corte Costituzionale che si dovrà pronunciare in merito nelle prossime settimane
I giudici avevano dichiarato inammissibile l'istanza, affermando che il boss si trova in espiazione di un "reato ostativo", mentre il difensore ha ribattuto sostenendo che il cumulo in espiazione richiede un esame approfondito.
Secondo la Dda, grazie ai legami con il clan catanese "Cappello" e al patto di non belligeranza siglato con la consorteria rivale dei "Trigila", Salvatore Giuliano si era assicurato lo spazio per dominare incontrastato nei territori di Pachino.
Il tribunale di sorveglianza aveva stabilito che le sue condizioni non incidevano sulla sua capacità mentale e sulla sua capacità di intrecciare ulteriori rapporti.