Uragano azzurro nella finale dei 100 metri femminili, classe T63, alle paralimpiadi di Tokyo. Sotto la pioggia Martina Caironi, Ambra Sabatini e la siciliana Monica Contraffato volano e centrano una storica tripletta chiudendo ai primi tre posti una gara condita dal record del mondo.
Ambra Sabatini ha conquistato l’oro con una progressione incredibile e, dopo aver dominato la sua batteria di semifinale che aveva chiuso con il record del mondo di 14″39, ha poi ritoccato il primo con uno stratosferico 14″11.
Secondo posto per Martina Caironi che nella sua semifinale aveva fatto registrare un sensazionale 14″37 facendo segnare il secondo primato mondiale provvisorio di giornata. In finale ha conquistato l’argento in 14″46. Per lei è il bis di bronzo avendo centrato lo stesso risultato a Rio 2016 ma nella categoria T42.
Monica Contrafatto ha chiuso la festa azzurra centrando il gradino più basso del podio in 14″73 rimontando nella seconda metà di gara l’indonesiana Tiarani, quarta in 14″83 grazie ad un finale potente che le ha consentito di centrare il prestigioso risultato.
Ai microfoni della Rai, la velocista siciliana, ex bersagliere che ha perso una gamba in combattimento in Afghanistan, ha poi fatto una dedica speciale nel dopo gara . Queste le sue parole: “Dedico questa medaglia anche all’Afganistan, alle donne afgane. Dico a loro che non bisogna mai mollare. Una via d’uscita c’è sempre”.
Le premesse per la storica tripletta c’erano tutte. Le semifinali dominate dalle azzurre erano state chiuse con due primati del mondo, poi polverizzati in finale. Prima il 14″39 di Ambra Sabatini, che aveva migliorato il suo precedente record di 14″59 vincendo la prima batteria davanti a Monica Contraffatto (14″72). Poco dopo, nella seconda batteria, è toccato a Martina Caironi, abbassarlo nuovamente, con 14″37. Le tre italiane, quindi, in con i primi tre tempi. Che poi hanno confermato nel momento decisivo.