Italia e Turchia insieme per Euro 2032. Arriva l’intesa di una candidatura congiunta per ospitare l’edizione del campionato europeo per nazioni di calcio che si disputerà tra nove anni.
Le due federazioni calcistiche hanno inviato una lettera alla Uefa in cui si candidano ad organizzare insieme la kermesse. L’Italia e la Turchia a tutt’oggi sono le uniche due “contendenti”. Dunque, a meno di sorprese, si va verso l’assegnazione ai due Paesi della rassegna continentale. A questo punto quasi certa, se non automatica, l’assegnazione di Euro 2028 ai Paesi della Gran Bretagna, ossia ad Inghilterra, Irlanda del Nord, Scozia, Galles e Irlanda, che avevano presentato domanda e che erano in lizza proprio contro la Turchia.
La decisione è maturata dopo un incontro, avvenuto a Roma nei giorni scorsi, tra il presidente della Figc Gabriele Gravina e il suo omologo Mehmet Büyükekşi. L’assegnazione di Uefa Euro 2032 è prevista il prossimo 10 ottobre durante la riunione del comitato esecutivo in programma a Nyon.
Palermo sempre più lontana da Euro 2032
Con questa candidatura congiunta si allontana sempre più la possibilità, già blanda, che Palermo possa rientrare nel lotto delle sedi per ospitare le partite di Euro 2032.
Lo stadio Renzo Barbera era già stato escluso nel dossier della Figc presentato lo scorso 12 aprile alla Uefa ispirato ad un “Nuovo Risorgimento”. Palermo è rimasta in panchina, nel Medioevo – essendo fuori dal “Nuovo Risorgimento” paventato nel dossier di presentazione – ma adesso è quasi certa la sua esclusione. Più che panchina si può parlare di tribuna.
Il motivo è presto detto: con due nazioni unite nella candidatura, il numero di località che ospiteranno gli incontri di Euro 2032 sarà diviso equamente. Questo almeno il principio base. Dieci le sedi previste anche se non è detto che per effetto di questa novità gli stadi possano salire a 12. E c’è anche da aspettare eventuali decisioni della Uefa in futuro su un eventuale allargamento della competizione da 24 a 32 squadre. Del resto in nove anni può accadere di tutto. Ed a quel punto gli stadi potrebbero anche aumentare.
Ad ogni modo l’Italia non avrà più dieci stadi ma, allo stato attuale potrebbero essere dimezzate a cinque. E se Roma, Milano e Torino dovrebbero essere certe è bagarre per le altre sedi da designare. Chiaro che Palermo, undicesima città nel progetto originario, si allontani a questo punto quasi definitivamente dall’ospitare la kermesse.
E resta da comprendere quali stadi rientreranno e quali no e se comunque chi verrà escluso avrà ugualmente diritto a ricevere i fondi per gli interventi ai vari impianti. Prima di questo annuncio della candidatura congiunta, infatti, più volte era stato ribadito che Palermo avrebbe ricevuto lo stesso trattamento economico riservato agli altri 10 impianti da ristrutturare.
Europei con doppia sede
Non è la prima volta che l’Europeo di calcio si svolge in due diverse nazioni. Tutto è iniziato dall’edizione di Euro 2000 con Belgio e Paesi Bassi. Poi toccò ad Austria e Svizzera nel 2008 ed a Polonia e Ucraina nel 2012. Per l’edizione 2020 (poi giocata nel 2021 per il Covid), quella del trionfo dell’Italia a Wembley, si era optato per l’Europeo itinerante. Si tratta però di un modello che la Uefa non ha intenzione di ripetere.
Di certo l’abbinamento Italia-Turchia figura diverso rispetto al passato, non solo dal punto di vista geografico, ma anche politico.
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