Così non va. Senza gioco, senza tiri in porta, senza idee. E tra i fischi degli oltre 18mila spettatori presenti al Barbera. Fischi meritati e contestazione con cori che chiedono anche l’esonero di Corini.
Il Palermo si ferma ancora in casa concedendo l’intera posta al Cittadella che si impone 1-0 grazie ad una rete di Pandolfi nei minuti finali del recupero. I rosanero si fermano nella maniera più pesante: senza un vero e proprio tiro in porta e subendo gli avversari che hanno giocato un match ordinato.
Se col Brescia c’erano stai i campanelli d’allarme sopiti dal risultato positivo, con i veneti sono emersi tutti i limiti di gioco e caratteriali di una squadra in caduta libera che in casa ha perso già tre volte e che in 180 minuti tra mercoledì ed oggi ha tirato complessivamente due o tre volte verso lo specchio della porta.
Cittadella tra gli applausi, Palermo travolto dai fischi del Barbera che ha fatto capire di non aver gradito uno spettacolo oggettivamente scadente e ci fermiamo qui per non sparare sulla croce rossa con i giudizi negativi che comunque fanno parte del diritto di cronaca e di critica.
Il Palermo non ha giocato. E nel calcio una cosa è certa: se non si tira in porta, non si può vincere. Inutila tirarla per le lunghe e contro il Cittadella è andato in scena un vero e proprio dramma sportivo.
I rosa hanno bisogno di un vero e proprio shock: nelle ultime 5 giornate i siciliani hanno raccolto appena 4 punti: 3 con il Brescia, uno con lo Spezia e poi le sconfitte con il Lecco, la Sampdoria ed ora con il Cittadella. Il Palermo rimane terzo ma perde contatto dal Venezia che ha battuto il Catanzaro. Adesso la pausa di campionato. Dalla società dovrà arrivare qualche risposta ed una soluzione. La sosta da sola non può essere terapeutica.
Aurelio al posto di Lund sulla corsia di sinistra, Marconi per l’infortunato Ceccaroni, Insigne e Di Mariano dal primo minuto. Queste le novità più grosse del tecnico Eugenio Corini, squalificato per questa sfida – al suo posto Salvatore Lanna, nell’undici titolare del Palermo che si oppone al Cittadella.
I rosa, a caccia del secondo successo di fila dopo quello nel recupero della seconda giornata col Brescia, scendono in campo col 4-3-3 e schierano Pigliacelli tra i pali a guidare una difesa composta da Aurelio, Marconi, Lucioni e Mateju. Centrocampo a tre con Stulac in cabina di regia, Coulibaly (match winner con le Rondinelle) e Gomes in mediana. In avanti il trio formato da Di Mariano, Insigne a supporto di Brunori.
Il primo potenziale pericolo per la porta difesa da Kastrati arriva al 7′ quando dopo un’azione prolungata alla quale hanno partecipato Gomes, Mateju e Brunori, la palla arriva Insigne che la controlla bene ma arrivato quasi a tu per tu con il portiere veneto ma perde l’attimo buono e l’azione sfuma sul più bello. Rosanero in pressione.
Subito dopo Amatucci del Cittadella viene ammonito per u nfallo a centrocampo su Insigne.
Quando attacca il Cittadella si rende insidioso. Amatucci al 18′ colpisce di testa sugli sviluppi di un calcio di punizione dalla trequarti. La palla va a lato sul palo più lontano di Pigliacelli.
Gioco fermo per infortunio di un calciatore del Cittadella. Al 20′ il Palerm non ha ancora fatto un tiro verso la porta di Kastrati. Rosa con poche idee in fase di ultimo passaggio. Cittadella si difende con ordine.
Subito dopo, al 21′, prima conclusione in porta è di Brunori ma il tiro viene deviato in angolo da un difensore. Siciliani un po’ più pericolosi un minuto dopo. Buona manovra palla a terra, la sfera giunge prima a Di Mariano che perde tempo nella conclusione che viene murata e poi, sulla ribattuta da Brunori ma la sua conclusione a giro è alta.
Al 25′ Salvi, l’ex di turno (vestì la maglia rosanero nella stagione pre-fallimento), si rende pericoloso con un diagonale verso Pigilacelli ma il pallone è alto.
Veneti ancora insidiosi con Cassano che ha provato la giocata ad effetto, di tacco, per finalizzare un’iniziativa di Carrisoni lasciato troppo libero da Mateju. Per fortuna dei rosanero, l’idea si inceppa nell’esecuzione ed il pallone che viene praticamente ciccato dal numero 10 del Cittadella.
In un primo tempo con poche emozioni nonostante la buona volontà dei 22 in campo di crearle, il primo tiro in porta è del Cittadella: Pittarello è bravo a girarsi in mezzo ai centrali ed a concludere. Debolmente verso la porta di Pigliacelli che blocca il pallone innocuo. Il tutto al 39′.
Il Palermo è veramente pericoloso al 44′ grazie a Coulibaly che in questa prima frazione è stato sicuramente il più in partita dei suoi. Dopo una triangolazione tra Coulibaly ed Insigne che tenta la conclusione ma viene rimpallata. Si inserisce Coulibaly che di testa anticipa Kastrati di testa ma il pallone va sopra la traversa.
Neanche un minuto di recupero. Si chiude il primo tempo piuttosto deludende ed avido di emozioni.
Nella ripresa prima sostituzione del match. Andolfi prende il posto di Amatucci.
Pittarello al 46′ impegna severamente Pigliacelli in apertura di ripresa. Bravo cassano a servire il suo compagno che ha scagliato un sinistro insidioso. Primo grande pricolo per i rosanero.
Nel Palermo, al 61′, Valente e Mancuso entrano al posto di Insigne e Di Mariano. Il Palermo prova a darsi una smossa. Il pubblico del Barbera lo sostiene ed è rinvigorito dalle notizie che vengono da Lecco: il Parma è in svantaggio.
Cinque minuti dopo nuovo cambio in casa rosanero. Al 66′ Entra Segre al posto di Stulac che ha avuto oltre un’ora a disposizione senza combinare nulla di memorabile.
Ma è il Cittadella a sfiorare il gol. Cassano finalizza una bell’azione dei suoi compagni: la conclusione è alta sul palo più lontano. Gorini a quel punto opera due cambi: escono Pittarello e proprio Cassano per Maistrello e Mastrantonio. Dopo Angeli prende il posto di Negro.
Il Cittadella ha ora il pallino del gioco e conquista anche un calcio d’angolo. Il colpo di testa di Maistrello fa venire i brividi ai 18mila presenti al Barbera ma è alto. Al 75′ Lucioni salva un’azione potenzialmente pericolosa degli ospiti. Fondamentale il suo anticipo.
Rosanero in difficoltà. Non ci sono movimenti degli attaccanti e per chi deve creae il gioco diventa ancora più difficile. Situazione ulteriormente complicata dalla stanchezza che comincia, invetabilmente ad affiorare.
Il Palermo si gioca le ultime carte all’82’: escono Aurelio (fischi per lui) e Coulibaly per Lund ed Henderson. Contemporaneamente gli ospiti sostiusicono Carriero con Kornvig.
Cittadella ancora in pressione, rosanero costretti a difendersi con Lucioni autentica diga.
Sulle corde il Palermo che non riesce a costruire un’azione d’attacco che sia degna di nota. Arrivano i fischi del Barbera all’ennesimo lancio di Pigliacelli.
L’arbitro Fabbri fa giocare per altri 9 minuti tra lo stupore del pupbblico. Ammonito Segre per proteste. Ed il Cittadella continua a pressare conquistando un angolo al 6′ di recupero.
Al 97′ minuto il Cittadella passa in vantaggio ed anche Meritatamente. Pandolfi di testa punisce i rosanero. Fischi di tutto il pubblico del Barbera mentre i veneti fanno festa.
E dalla curva Nord arriva la contestazione. “Noi vogliamo gente che lotta” e “Meritiamo di più”. Fischi al 100′.
Fischi assordanti da parte di tutti i settori dello stadio con la curva Nord che continua a cantare “Corini vattene via”.