Il Palermo cade malamente al Massimino col Catania nel derby di Sicilia per 2-0. Sfida iniziata male e finita peggio con i rosa in 9 per i rossi di Almici e Luperini e non in grado di sfruttare l’effimera superiorità numerica per la precedenza espulsione di Russini.
Una doppietta di Luca Moro affossa i rosanero che perdono la seconda posizione in favore della Turris che demolisce il Messina per 5-0 nella penultima giornata di andata del girone C del campionato di serie C. Palermitani e campani hanno gli stessi punti in classifica (32) ma la Turris ha una migliore differenza reti (+14 contro +9).
Palermo mai realmente pericoloso nella sfida che avrebbe dovuto dare un segnale al campionato.
Pesano anche e non solo nella partita col derby ma anche in prospettiva per la sfida con la capolista Bari di domenica prossima i rossi diretti ad Almici e Luperini. Il primo per eccesso di nervosismo al 79′ dopo aver strattonato un raccattapalle che tardava a restituire la sfera in una rimessa laterale. Al ’90, invece, Luperini ha fatto una brutta entrata su Provenzano. Classico fallo di frustrazione che però costa un nuovo rosso con i rosanero in 9.
Il tecnico Giacomo Filippi analizza la sfida appena persa col Catania. “Fin da subito abbiamo cercato di allungare la squadra con i palloni lunghi. Cosa che non dovevamo fare anche perché il Catania ci dava la possibilità di giocare tantissimo dentro al campo. Loro sono partiti molto forte, abbiamo rischiato in un paio di occasioni le loro incursioni ma anche per disattenzioni nostre. Il Catania ha voluto molto di più questa vittoria. Noi siamo entrati solo nella ripresa col piglio giusto, con la voglia di voler riprendere la partita”.
L’analisi dell’allenatore rosanero prosegue analizzando l’occasione del vantaggio numerico non sfruttata dai suoi: “Poi in superiorità numerica avremmo dovuto continuare a fare quello che stavamo facendo. Non ammetto le leggerezze in occasione dei due cartellini rossi che ci penalizzano non solo questa partita ma anche quella prossima col Bari anche perché sono assenze pesanti che ci faranno cambiare alcune cose. L’aspetto mentale, l’approccio è la cosa sulla quale io insisto moltissimo e non possiamo cadere su queste cose”.
Filppi continua analizzando le cose che non hanno funzionato. “L’atteggiamento, la voglia di voler conquistare i palloni, giocare, aggredire. L’abbiamo fatto in parte. Lo abbiamo fatto però non in modo collettivo ma individuale. Nonostante tutto abbiamo rischiato poco se non nel finale quando eravamo riversati tutti in avanti. Ma era un’altra partita che avevamo preparato. Peccato”.
E sottolinea: “La formazione non mi è sembrata troppo difensivista. Sicuramente non abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Non sono stato bravo a farmi capire. Non ha funzionato. L’esito non è stato positivo”.
“Dobbiamo lavorare proprio su questo. Non c’erano i presupposti per essere nervosi vista la dinamica della partita. Si stava sotto di un gol ma l’inerzia della partita era girata, sia per la superiorità numerica sia per un aspetto mentale. Proprio li non dovevamo sbagliare. Ci siamo fatti prendere un po’ troppo. Abbiamo commesso due errori molto ingenui”.
Ed inoltre, “Dobbiamo capire perché non abbiamo giocato. Perché abbiamo rinunciato a giocare nel primo tempo e soprattutto perché abbiamo subito nei primi minuti la veemenza del Catania. Sapevamo della partenza sprint avremmo dovuto ribattere colpo su colpo. In settimana bisogna girare pagina fin da domani”.
Filippi elogia Moro “Già in video ed i numeri dicono che farà parlare di sé in palcoscenici molto più importanti. Dal vivo confermo che è un ragazzo di assoluto valore che ha fatto bene e che sicuramente farà bene”.
Roberto Crivello ha commentato il match dopo il ’90. “Purtroppo abbiamo perso questo derby, una partita che ci brucia e ci fa tanto male. Sappiamo quanto i tifosi tenevamo a questa partita come ci tenevamo noi. Per fortuna c’è una partita importante e pensiamo subito a questa. Arriviamo alla partita col Bari mettendo ancora più rabbia. La rosa è importante, Luperini ed Almici mancheranno ma gli altri giocatori sono importanti”.
Inoltre: “Come in ogni derby l’emozione e la tensione c’è sempre. Gli episodi sono stati decisivi per il Catania, non siamo stati bravi a ribaltarla. Noi prepariamo le partite alla stessa maniera. In casa tutte le squadre hanno un ruolino migliore rispetto alla trasferta. E le altre soffrono il nostro stadio che è imponente. Ma prepariamo tutte le partite alla stessa maniera. Forse il campo è stato pesante e non abbiamo palleggiato al meglio ma è un derby e gli episodi ed i dettagli sono stati in favore del Catania”.
“La cattiveria e la voglia di vincere non ci è mancata ma le cose che prepari durante la settimana a volte ti riescono ed altre no. Purtroppo nella partita forse più importante ci sono mancate alcune cose e fa tanto male. Lo ripeto: i dettagli hanno fatto la differenza per il Catania”.
Crivello, titolare nel derby dopo un avvio di stagione in cui sembrava non far più parte dei piani dello staff tecnico si è detto “Contento che si sia risolta la mia situazione” Ed ha sottolineato: “Per me è il passato. L’essere tornato in gruppo rappresenta il presente e non voglio guardare indietro. Darò tutto me stesso per aiutare i miei compagni a raggiungere i nostri obiettivi “.
La sfida col Catania doveva dare un segnale al campionato. Invocava questo segnale il tecnico palermitano Giacomo Filippi alla vigilia. Il segnale, però, al pronti via, lo hanno dato i rossazzurri. Padroni di casa arrembanti e sospinti dal pubblico del Massimino. Catania più arrembante e propositivo, rosanero che trovano il ritmo ma non riescono a rendersi realmente pericolosi.
Il primo vero sussulto del match arriva a metà del primo tempo. Odjer fa fallo in area su Biondi. L’arbitro decreta il calcio di rigore che Moro è freddo nel trasformare spiazzando Pelagotti.
Ci si aspetta la risposta del Palermo che però non è convinta. Il portiere rossazzurro non corre pericoli. Anzi, è il Catania ad andare vicino al raddoppio con Russini che però non inquadra la porta. Biondi, invece, nel finale, impegna Pelagotti mentre al 46′, Russini in diagonale sfiora il palo. La reazione rosanero è mancata completamente.
Nella ripresa, fuori Odger, dentro Silipo. Nel Catania Ercolani prende il posto di Claiton. Rosanero provano a spingere ed al 53′ il nuovo entrato Silipo impegna Stancampiano.
Al 54′ FIlippi prova a scuotere ulteriormente i suoi con l’ingresso di Almici e Luperini al posto rispettivamente di Dall’Oglio e Buttaro. I cambi non danno frutti. Anzi. Proprio loro due saranno espulsi.
La svolta del match in favore dei rosa poteva essere l’espulsione per doppia ammonizione di Russini al 66′. Quattro minuti dopo il tecnico palermitano fa entrare Floriano al posto di Valente. Ma i rosa non incidono. A parte un tiro centrale di Crivello, lo sforzo offensivo si è visto ben poco.
Al 79 Almici si fa espellere ed all’84’ Moro è bravo ad eludere la guardia di Crivello e Marconi per firmare il 2-0 che chiude la contesa. Catania in paradiso meritatamente, Palermo all’inferno… altrettanto meritatamente.