L’abbuffata di Pasquetta per i colori rosanero si chiude con l’amaro..in bocca. E i fischi a fine partita ne sono un esempio lapalissiano. Il Palermo non va oltre lo 0-0 contro il Cosenza, nel match valevole per la 32^ giornata del campionato di Serie B. Prestazione sottotono per gli uomini di Corini, apparsi incapaci di creare reali pericoli per la porta di Micai.
Un’abulicità offensiva che conferma un momento “no” per i colori rosanero, complice anche una condizione che sembra sti abbandonando le sponde della Conca d’Oro. Il mancato ritiro in altura, con la scelta di restare in Sicilia, potrebbe aver privato gli uomini di Corini di quegli adattamenti fondamentali nel finale di stagione. Ma con i se e con i ma non si fa la storia. Quel che resta è un’incapacità di incidere nelle partite che contano. I play-off rimangono lontani tre punti ma in quel di Venezia, su un campi di una squadra che si gioca la salvezza, servirà ben altro impegno e personalità.
Pigliacelli 7: Il salvatore della patria. L’estremo difensore blinda il risultato in almeno tre occasioni. Fondamentale la sua uscita in pieno recupero su Marras.
Mateju 6: Fà il suo in una giornata di assoluta mediocrità della squadra. L’esterno spinge senza trovare particolare collaborazione prima di Segre e poi di Tutino. In fase difensiva si rivela solido.
Nedelcearu 5,5: Primo tempo di controllo, gioca una partita sui suoi livelli. Nel finale soffre le incursioni di Marras e compagni, complice il passaggio ad una difesa a quattro mai entrata nella mente dei giocatori rosanero.
Marconi 6: Prende un giallo per fallo tattico nel primo tempo. Fino a quando rimane in campo, i rosanero limitano al minimo i pericoli, in particolare nella ripresa.
Segre 5,5: Propositivo ad inizio partita, poi si spegne progressivamente. Gioca fuori ruolo sull’esterno, cercando di onorare al meglio la causa, ma le batterie non sono quelle di metà campionato.
Saric 5: Primo tempo all’insegna dell’anonimato. Prova a fare qualcosa in più nella ripresa, ma la sua azione in campo risulta scollegata rispetto al resto della mediana. Involuto.
Verre 5: Dai suoi piedi dovrebbero partire i principali pericoli in fase d’impostazione. Il nulla cosmico visto nel primo tempo in fase offensiva la dice lunga sulla sua prestazione.
Gomes 4: Peggiore in campo per distacco. Abulico, indisponente, fuori dal gioco per quasi tutto il match. Si limita a passaggi in orizzontale, senza creare reali trame offensive. Il fantasma di se stesso.
Aurelio 4,5: Il puledro, come lo ha definito qualcuno, è rimasto ai box. Nullo nel primo tempo, prova a fare qualcosa in più nella ripresa, sfruttando i maggiori spazi garantiti da Valente, senza successo.
Brunori 4,5: E’ ancora alla ricerca della migliore condizione. Primo tempo anonimo. Prova ad accendersi ad inizio ripresa ma, un po’ come la fiamma del grill in questo ventoso giorno di Pasquetta, fatica a prendere vita. Serve molto di più.
Soleri 5: Lotta, fà a spallate in area ma di conclusioni verso la partita nemmeno l’ombra.
Valente 6,5: Gioca uno scampolo di partita in una gara nella quale il Palermo avrebbe avuto maggiormente bisogno della sua fantasia. La sua corsa palla al piede nei pressi del novantesimo la dice lunga sul peso della sua imprevedibilità nelle manovre offensive rosanero.
Damiani s.v.
Sala s.v.
Tutino s.v.
Vido s.v.
Corini 4: I suoi propongono una prestazione non in linea con le parole della vigilia. Un Palermo che è apparso, anche oggi, lontano dal meritare una piazzola in zona play-off. Dopo un primo tempo in cui i rosanero non tirano in porta, gli uomini del Genio provano ad incidere maggiormente nella ripresa, senza riuscire mai a trovare la strada della pericolosità. Il passaggio al 4-3-3 nel finale apre gli spazi al Cosenza che riesce a trovare pure il gol in pieno recupero, poi annullato dal VAR. Il Palermo, al gol, non ci va nemmeno vicino. Per chiudere l’abbuffata l’amaro è d’obbligo anche se i tifosi non pensavano di ingerirlo in questa maniera. E i fischi a fine partita ne sono un lampante esempio.
Foto di Pasquale Ponente