Il Palermo prepara il suo futuro. Dopo la firma sul closing, l’ingresso nella galassia del City Group che sarà presentato domani, lunedì 4 luglio, al Renzo Barbera delinea diversi scenari. La nuova era rosanero parte dalla serie B, da una nuova (e solidissima) proprietà e da tanti sogni. Crescita costante grazie ad investimenti mirati. Piccoli passi ma decisi verso gli obiettivi. Questo sembra essere l’orientamento della nuova proprietà.
Modello Manchester City
Il 4 luglio si conoscerà il nuovo assetto societario che dovrebbe vedere sempre la presidenza di Dario Mirri (che deterrà quasi il 20% delle quote, lo 0.25% rimarrebbe all’azionariato popolare di AmiciRosanero), dovrebbero essere confermati gli ingressi di uomini del City. In primis Giovanni Gardini che dovrebbe assumere il ruolo di amministratore delegato.
Si parla, ed in molti sperano, che si tratti di un modello Manchester City che rappresenta la stella polare della galassia della holding che fa a capo allo sceicco Mansour.
I successi negli ultimi 10 anni dei Citizens hanno fatto il giro del mondo: 6 Premier League conquistate (prima i Citizens ne avevano vinte 2), 2 F.A. Cup (la Coppa d’Inghilterra), 6 Coppe di Lega (di cui 4 di fila) e tre Community Shield, ovvero la Supercoppa Inglese, (in precedenza era stata vinta altre tre volte). Il Manchester City manca un grande trionfo europeo.
Trionfi che derivano dalla mano di Ferran Soriano, amministratore delegato del Manchester City (ma anche del Melbourne City Fc e dei New York City Fc, altri due club della galassia della holding), che tra il 2003 ed il 2008 è stato vicepresidente del Barcellona dei tempi d’oro. Il metodo, dunque, dovrebbe essere esteso anche al Palermo.
Se Soriano dovesse essere domani a Palermo per la presentazione della nuova proprietà, potrebbe essere una conferma del peso specifico del progetto che la holding ha in serbo per il club rosanero.
A Palermo domani dovrebbero essere presenti anche l’avvocato Alberto Galassi, componente del board del City Group che in un’intervista di poche settimane addietro disse che “Palermo era molto appetibile pur non essendo l’unica società italiana ad essere stata presa in considerazione) e Diego Gigliani, managing director.
Potrebbe essere un modello Palermo
Si è parlato di modello Troyes, o di modello Girona – le due realtà europee “più vicine” alla Sicilia – per lo sviluppo della squadra rosanero. Si esclude, chiaramente il Manchester City, punta di diamante da dove parte tutto.
Il bacino di utenza di Palermo, quinta città d’Italia con centinaia di migliaia di tifosi in tutto il mondo e non solo nel nostro Paese, ma anche la storia del club, uno dei più antichi a livello nazionale, dovrebbero spingere la nuova proprietà a puntare forte, sia pure in maniera giustamente oculata, sulla piazza. Palermo ha una sua identità, una sua storia con i suoi quasi 122 anni, 29 stagioni in massima serie, tre finali di Coppa Italia maggiore e 5 campionati di B vinti.
I tifosi rosanero sono entusiasti anche se qualcuno teme che Palermo sia soltanto una squadra satellite del Manchester City. Il capoluogo siciliano, però, non è né il Troyes (città francese di poco più di 62.000 abitanti con una squadra fondata nel 1986 ed in League 1), né Girona (città spagnola di oltre 100.000 abitanti con la squadra neopromossa nella Liga) possono paragonarsi per appeal al capoluogo siciliano. Anche dal punto di vista sportivo. Gli spagnoli, in 91 anni di storia hanno disputato 2 stagioni in massima serie (esordendo nel 2017-18) e si apprestano alla loro terza esperienza nel massimo campionato iberico.
I progetti (ed i risultati) delle altre squadre, pur su piazza prestigiose e di livello internazionale come Yokohama, Mumbai, New York e Melbourne, sono lontani e su dimensioni diverse dalla realtà italiana.
Potrebbe quindi essere un modello Palermo, chiaramente ispirato alle direttive della sede centrale. Questo non significa automaticamente che i risultati arrivino subito. Ci vorrà pazienza. Si parla di cambiamento epocale, in prospettiva più grossi di quello che portò 20 anni fa il club di viale del Fante nelle mani di Maurizio Zamparini. Potrebbe esserlo, le premesse ci sono tutte.
Il City Group è rimasto impressionato dal calore del pubblico durante i play off. La media di oltre 32.000 spettatori a partita (col record di 35.037 presenze nella semifinale di ritorno con la Feralpisalò) ha avuto un peso importante.
Il nuovo Cda del Palermo
Domani sarà presentato il nuovo organigramma rosanero. Detto che Dario Mirri rimanga presidente, diversi ruoli chiave sono ancora da definire. Giovanni Gardini, uomo chiave in questa trattativa e gancio in Sicilia di Mansour, dovrebbe essere il nuovo amministratore delegato.
Tra le novità dovrebbe esserci quella paventata di Luciano Zavagno. L’ex difensore di Catania e Torino, che ricopre un ruolo di riferimento nell’area scouting della holding, dovrebbe affiancare il direttore sportivo Renzo Castagnini durante il calciomercato.
Rebus sulla permanenza di Rinaldo Sagramola. L’ormai ex amministratore delegato potrebbe rimanere come direttore generale. Del resto ha ancora un anno di contratto.
Investimenti mirati, sviluppo costante
Investimenti mirati per uno sviluppo costante. Una crescita senza spreco di denaro. Il modello prevede la costituzione di academy per individuare e far crescere i talenti. Ma anche una importanza del marketing fuori dal campo. In questa ottica, il Museum del Palermo potrebbe giocare un ruolo importante. Del resto il museo è stato molto apprezzato dai dirigenti del City Group che nel periodo caldo dei play off hanno visitato lo stadio.
Si parla di un budget stanziato per 7 anni. Al di là della categoria della squadra. Domani dovrebbe palesarsi l’entità di questo investimento. Le tempistiche ampie fanno intuire che Palermo potrebbe avere un ruolo centrale nell’universo City.
Resta però da comprendere, e solo il tempo darà risposte, la direzione: academy e quindi sviluppo dei giovani, e conoscere il budget destinato al calciomercato. Questa somma non dovrebbe essere faraonica ma servirà a dare stabilità alla squadra per la B. Il progetto per la serie A potrebbe comunque essere già avviato. L’obiettivo è quello del raggiungimento della massima serie. Resta da vedere la tempistica di tale obiettivo.
Stadio e infrastrutture
Domani pomeriggio, alle 15.45, il sindaco Roberto Lagalla riceverà a Palazzo delle Aquile il presidente del Palermo Fc, Dario Mirri, e il nuovo organigramma della società.
Questo fa comprendere come il City Football Group abbia visto attraverso il club di viale del fante una opportunità che va oltre lo sport. Un occhio sarà sicuramente a possibili investimenti sulle infrastrutture.
Per lo stadio Renzo Barbera, ad ora, rimane in vigore la concessione siglata nel 2020 della durata di sei anni e quindi in (larga) scadenza nel 2026. C’è la volontà, anche più volte ribadita dallo stesso Mirri, di migliorare l’impianto per aggiornarlo alle esigenze attuali. L’ultima vera ristrutturazione dello stadio risale al 1990 per i mondiali di quell’anno che si disputarono in Italia. Poi diversi maquillage ma mai una vera ristrutturazione. C’è chi vorrebbe anche ampliarlo a 50.000 posti. Ipotesi complicata e da valutare attentamente, mentre sembrerebbe tramontare la via per un nuovo stadio. Lo stesso neosindaco di Palermo Roberto Lagalla si era espresso in tal senso dicendo “Da cittadino preferirei riqualificare il Barbera ma bisognerà vedere con gli investitori. Ma bisogna riaprire una nuova stagione degli impianti sportivi in città”.
Rimane aperto il discorso del centro sportivo. Nelle scorse settimane i rappresentanti hanno visitato Torretta. Il Palermo ha ottenuto in concessione il campo comunale dove sono iniziati i lavori. Il tutto, finora, è vincolato dall’attivazione del credito sportivo. Ma col City Group potrebbe cambiare storia con intervento diretto della holding senza il bisogno di far ricorso al credito sportivo. Ma è ancora un fatto in divenire.
Nei mesi scorsi la squadra si è allenata allo Sport Village di Tommaso Natale (oltre che al Barbera). Dal 10 al 30 luglio ci sarà il ritiro al Tenente Onorato di Boccadifalco.
Domani diversi “se” e di versi “ma”, assieme a tanti condizionali dovrebbero diventare certezze.
Calciomercato, Brunori potrebbe essere il primo acquisto del nuovo Palermo
I “se” ed i “ma” fanno parte del calciomercato. In quest’ottica nelle prossime ore e già da domani, potrebbero esserci più luci sulla trattativa per l’acquisto a titolo definitivo di Matteo Brunori. Il bomber di proprietà della Juventus ha avuto una stagione di grazia a Palermo trascinando la squadra rosa in serie B con i suoi 29 gol.
Il club bianconero vuole monetizzare al massimo tale annata eccezionale che ha consacrato l’italo brasiliano miglior bomber assoluto della serie C nonché autore del gol più bello di tutta la terza serie.
La richiesta iniziale era di 5 milioni. Una cifra un po’ alta – oggettivamente – per un giocatore che si è rivelato un grande bomber di serie C ma che in cadetteria deve ancora dimostrare tutto il suo valore. In pochi mettono in dubbio le sue qualità ma la richiesta bianconera sembra eccessiva. Al di là di tutto. Sembra, però, che le parti stiano venendo ad una soluzione anche perché il giocatore vorrebbe rimanere in Sicilia. Potrebbe essere il primo acquisto della nuova proprietà del Palermo e chissà che già da domani qualche conferma non arrivi. Il tifo rosanero desidera questo “matrimonio”.
Ipotesi Donnarumma tra i pali
Ma non c’è soltanto la trattativa per Matteo Brunori. C’è una squadra da allestire e rinforzare pesantemente per la serie B tanto faticosamente conquistata.
Nelle ultime ore è sputata l’ipotesi tra i pali di Antonio Donnarumma. Il portiere che ha disputato l’ultima stagione nel Padova, e fratello del portiere della Nazionale e del Psg Gigio, è stato tra i migliori in campo nella sfida di ritorno della finale dei play off persa dai suoi a Palermo.
Sarebbe appetibile la pista in quanto l’estremo difensore è svincolato. Sarebbe un’idea ma sembra che si voglia dare priorità, prima, alla trattativa Brunori.
Oltre a Donnarumma, tra i pali, si era vociferato di un interesse dei rosanero per Alessandro Plizzari, giovane di belle speranze che nella stagione passata è stato a Lecce (giocando però molto poco, appena tre presenze) e che è nell’orbita dell’Under 21.
Alberto Pelagotti dovrebbe andar via. Samuele Massolo, con un finale di stagione importante (e due rigori parati nel corso dei play off) ha ancora un anno di contratto.
Accardi verso la riconferma
Tra i riconfermati potrebbe esserci Andrea Accardi. La volontà del difensore palermitano è quella di rimanere. Il club lo stima, i tifosi lo adorano. Inoltre con le sue oltre 4 stagioni in maglia rosanero, Accardi è considerato una bandiera, status che non va a gravare sulla lista degli Over 23 che per regolamento può essere composta da 18 giocatori. Nei prossimi giorni dovrebbero esserci conferme ufficiali in tal senso.
Il contratto di Valente, Odjer, Floriano Lancini e Marconi è scaduto lo scorso 30 giugno, si attendono ulteriori novità per conferme o addii. I dubbi rimangono soprattutto per Odjer e Marconi. Entrambi, hanno contribuito alla promozione in serie B dei rosa. Ha fatto il giro del web il salvataggio sulla linea di Marconi nella partita di andata della finale dei play off all’Euganeo col Padova.
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