I VOTI DELLA 34^ GIORNATA

Pigliacelli salva i rosanero, ma per il Palermo con le Streghe è notte fonda | LE PAGELLE

Notte fonda al Barbera. Delusione rosanero. Nuovo pareggio interno del Palermo che davanti al pubblico di casa non va oltre l’1-1 col Benevento, cenerentola del campionato di serie B. La squadra esce tra i fischi al termine di una prestazione a dir poco scialba. Segna Sala che illude ma la squadra anziché provare a chiudere il conto si ferma e dà spazio agli ospiti. Farias brucia tutti per il pareggio poi i rosanero devono dire grazie al loro portiere che salva clamorosamente un colpo di testa di Acampora.

I siciliani sono poco pericolosi. L’attacco non produce molto con Tutino quasi avulso dal gioco e poche volte al tiro e Brunori costretto a lavorare troppo di gomito e ad impostare le azioni offensive. Si fa male anche Saric a fine primo tempo, ma il sostituto Damiani non fa molto per mettersi in luce. La squadra subisce la velleità delle Streghe al Barbera col sangue agli occhi. E contro una delle squadre peggiori della serie B va più volte in difficoltà.

La beffa finale sul gol di Broh, annullato dal Var, ed i fischi finali dello stadio fanno il resto. Palermo al di sotto della sufficienza appare una squadra con i remi in barca. Già in vacanza e proiettata alla prossima stagione. E questo nonostante i soli due punti di vantaggio sulla zona play off che sembra però una autentica chimera visto il rendimento offerto dai rosa nelle ultime 11 giornate. Una vittoria, 7 pareggi e 3 sconfitte.

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Pigliacelli 6.5: L’estremo difensore rosanero è uno dei migliori dei suoi. E questo la dice lunga sulla prestazione in campo del Palermo. Ha colpe, minime, sul gol subito perché viene superato sul suo palo. Ma ha grandissimi meriti di salvare la sua squadra in almeno due occasioni nel primo tempo. In avvio sulla conclusione di Veseli e poi sul colpo di testa da distanza ravvicinata di Acampora. Su quest’ultimo intervento è prodigioso il suo riflesso. Nella ripresa un paio di interventi buoni e tanta ordinaria amministrazione. Se il Palermo non perde è merito suo.

Marconi 5: Perde Ciano in occasione del gol del pareggio degli ospiti con il centrocampista che dà al centro la palla a Farias per l’1-1. Per il resto svolge bene i suoi compiti difensivi anche se soffre la densità degli ospiti.

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Nedelcearu 6: Sufficienza per il centrale romeno. Partita di contenimento senza troppi problemi dalla sua zona.

Mateju 5.5: Si fa anticipare da Farias per l’1-1 e questa è la sua grande pecca. Rimedia in diverse occasioni gettando la classica spugna dell’ultimo momento anticipando gli avanti avversari.

Sala 6.5: Ispirato. E’ lui il più pericoloso, è lui che sblocca la partita sfruttando un rimpallo favorevole in mezzo all’area. Ed è il più pericoloso di tutti anche nella ripresa. Una prova sicuramente incoraggiante.

Verre 5: Non incide come dovrebbe. Ci si spetterebbero lampi ed invenzioni che non arrivano per tutto il primo tempo. Tanto lavoro oscuro ma senza brillare. Servono le sue verticalizzazioni per innestare gli attaccanti. Ma non arrivano mai: una miccia spenta.

Gomes 5: Prova a dare ordine. Lo fa senza però il guizzo che servirebbe a dare quel quid in più. Troppo ordinario ed in alcune occasioni anche macchinoso.

Saric 5: Inizia bene, il suo dinamismo serve a centrocampo e quando c’è la benzina fa il suo dovere provando anche la conclusione. Ma si spegne progressivamente e rapidamente senza più incidere. Poi si ferma per infortunio.

Valente 5: Inizia bene con una serie di cross sulla destra dai quali scaturisce anche il gol dell’effimero vantaggi di Sala. Poi, come il resto della squadra, si spegne e non riesce più a rendersi pericoloso.

Brunori 5: Poche volte protagonista nella partita con l’ultima della classe. Lotta di gomiti, che fa parte del ruolo del bomber, ma alla conclusione ci va poco e di rado riesce a pungere. Un po’ isolato al punto che deve essere lui a cercare i compagni per impostare le azioni offensive. Così non va.

Tutino 4.5: Serve la sua vivacità ma non si vede. Serve la sua tecnica, ma è contenuta sistematicamente dagli avversari. E sugli spunti non riesce ad incidere. Ci prova con due conclusioni che però non fanno minimamente paura al portiere ospite. Troppo evanescente. Troppo avulso dal gioco.

Allenatore Eugenio Corini 4: La squadra trova il vantaggio in apertura ma si fa riprendere dalla cenerentola e rischia anche la sconfitta. Una prestazione opaca. Ci si aspettava di più contro l’ultima in classifica. I cambi non riescono a portare l’inerzia dalla sua. Il Benevento è più motivato e nonostante i suoi limiti riesce ad imporre l’1-1 sul campo di una squadra che è spenta subito. Da diverse settimane la squadra appare involuta e non in grado di ripetere quanto fatto di buono ad inizio 2023.

Broh dal 46′, 6: Ha il grande merito di segnare un gol che sarebbe stato vitale. Ha la sfortuna del Var che vede un tocco di braccio di Segre ed annulla una rete che lo avrebbe consacrato a salvatore della patria. Per il resto, solita partita dinamica e generosa nei suoi 45′ giocati anche se senza troppi estri.

Damiani dal 46′, 5: Deve sostituire Saric ma non incide. Ci si aspettano le giocate da regista che non arrivano.

Segre dal 67′, 5.5: Tanta corsa ma poca lucidità. E quando riesce ad imporre il suo dinamismo non riesce a servire il compagno. E’ sfortunato coprotagonista dell’azione del gol annullato a Broh. E’ suo il tocco di braccio decisivo.

Soleri dal 67′, 5: L’impegno non gli manca. Entra a metà ripresa e subito impegna Manfredini. Sembra il preludio di una classica prestazione da “apriscatole”. Non andrà più al tiro. Scompare col resto dei suoi compagni di reparto.

Vido dal 90′, senza voto.

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