Niente impresa per il Telimar, l’Ortigia concede il bis e vince anche gara 2 espugnando la Piscina Comunale di Palermo col punteggio di 6-14. Per la squadra di Stefano Piccardo terzo posto e qualificazione ai preliminari di Champions League della prossima stagione. Un ritorno per gli aretusei che li hanno disputati nella stagione 2020-2021. Il club dell’Addaura deve accontentarsi del quarto posto e dell’accesso alla Len Euro Cup per la terza stagione consecutiva.
A fine partita i 450 spettatori della Piscina Comunale hanno tributato un’ovazione a Fabrizio Di Patti che ha giocato l’ultima partita con la calottina del Telimar e si è ritirato. Applausi anche per il capocannoniere del campionato italiano Max Irving che va via, destinazione Brescia.
Fabrizio Di Patti, che alla soglia dei 40 anni ha deciso di appendere al chiodo la calottina: “Tenevamo molto a questa partita, volevamo arrivare alla bella, perché il risultato di Siracusa non ci ha soddisfatti, per la poca grinta che ci avevamo messo. Qui, forse, ne abbiamo messo troppa. È stata una partita molto nervosa. L’Ortigia è forte, ma non c’è questo divario. La sconfitta netta di gara 2 è figlia di tutte le espulsioni prese, compreso il rosso per Del Basso a inizio incontro. Avevamo giocatori con due falli già a metà partita e qualche disattenzione di troppo in queste condizioni ci può stare. La stagione nel complesso, però, è stata straordinariamente positiva, considerando che partivamo da una squadra rinnovata al 50 per cento. A dicembre abbiamo capito di potercela fare. Abbiamo lavorato duro e sono arrivati ottimi risultati. Guardare dagli spalti l’anno prossimo sarà difficilissimo, per chi come me ha vissuto quasi 30 anni a livello agonistico”.
Marcello Giliberti, presidente del Telimar, racconta: “Finiamo quarti al termine di un campionato straordinario, conclamando un altissimo livello tecnico-sportivo, che mantiene il Telimar e la Città di Palermo nell’Olimpo della pallanuoto. Abbiamo fatto un ottimo lavoro, tra mille fattori limitanti, dimostrando che con una attenta programmazione e con un duro lavoro quotidiano anche qui si può fare. L’Ortigia ha meritato il terzo posto vincendo nettamente sia a Siracusa che qui a Palermo, giocando meglio di noi. Certamente avremmo potuto far meglio in questa partita, se non fossimo stati già a secondo tempo fortemente penalizzati dell’espulsione di Mario Del Basso, dell’aiuto allenatore Vittorio Schimmenti e del nostro tecnico Gu Baldineti, ed a seguire anche di Andrea Giliberti. Tribune finalmente gremite, nel rispetto dei posti autorizzati, grande pallanuoto, grande spettacolo per i nostri appassionati sostenitori, che lo desideravano da tempo”.
Nel dopo partita, torna a parlare coach Stefano Piccardo, condottiero che ha magistralmente guidato questa squadra, compattandola e riuscendo a farle superare i tanti ostacoli di questa stagione: “Abbiamo preso piena consapevolezza della nostra forza nella partita di Coppa Italia, ma la vera molla è scattata quando siamo usciti dall’Euro Cup. In quel momento ci siamo messi in testa che dovevamo arrivare terzi, che bisognava provare ad arrivare in Champions, perché volevamo rigiocarla. Lì i miei giocatori mentalmente hanno fatto un passaggio avanti e, sulle ali della Coppa Italia, la squadra ha continuato a prendere fiducia, a spingere, a migliorare. Ci sono ragazzi che sono migliorati in maniera esponenziale nel corso della stagione. Questi risultati non arrivano mai per caso. Sono frutto del lavoro, del sacrificio, dell’abnegazione. Il merito è di questi ragazzi, che vanno solo ringraziati. Io dedico questo risultato a mia moglie. E a mia madre, che non c’è più e che domani avrebbe compiuto il compleanno”.
Grande protagonista della serata (e della stagione), è stato il leggendario portiere Stefano Tempesti, che non trattiene l’entusiasmo e che fa due dediche speciali: “Questo è un risultato incredibile, che vale come uno scudetto. Quattro anni fa sono arrivato qua e ho detto che volevo raggiungere la finale contro la Pro Recco. Purtroppo ancora non ci siamo riusciti, ma quello che abbiamo fatto quest’anno vale come una finale scudetto, per come ci siamo arrivati, per l’annus horribilis che abbiamo passato. Voglio fare due dediche in particolare. Una alla mia famiglia, che è venuta fin qua a Palermo a vedermi dalla tribuna: Elisabetta, Ale, Adele sono stati la mia arma segreta in questa partita. E poi una dedica la voglio fare al mio mister, Piccardo, perché è stato eccezionale per come ha gestito la partita, per come ha saputo gestire gli spostamenti, calibrare gli allenamenti e tenere la squadra unita nei momenti di difficoltà. Se ci fosse un premio per l’allenatore dell’anno, lo vincerebbe a mani basse, perché nemmeno il migliore allenatore della migliore nazionale del mondo avrebbe saputo gestire un’annata così in questa maniera. Merita una dedica”.
Sul futuro di questa squadra, il portiere ritiene ci sia tempo per pensarci e scappa via con una battuta: “Vedremo la struttura che avrà la squadra il prossimo anno e da lì partiremo a lavorare con la solita serietà. Per il futuro c’è tempo, intanto godiamoci questa vittoria. Anche perché ora devo scappare, perché devo ricomprare il pallone che ho lanciato in tribuna per festeggiare…”.
E’ un botta e risposta nel primo parziale tra Telimar e Ortigia. Palermitani avanti con Del Basso dalla distanza poi l’Ortigia pareggia con Ferrero su rigore e passa in vantaggio con Condemi.
Occhione trova il jolly dalla distanza per il 2-2 ma Vidovic con l’uomo in più non sbaglia. I padroni di casa pareggiano grazie al bomber Irving. Nel frattempo espulso definitivamente Del Basso ed ammonito Baldineti.
Pericas porta il Telimar avanti 4-3 difesa serrata del Telimar porta l’Ortigia a sbagliare tre azioni senza approfinttarne. E Cassia pareggia con l’uomo più.
L’Ortigia torna avanti con un diagonale di Vidovic ed allunga sul +2 ad un minuto Andrea Condemi. A quel punto espulso il tecnico del Telimar Marco Baldineti. I palermitani provano ad accorciare le distanze ma Tempesti chiude favorito anche da una difesa che concede conclusioni difficili agli avversarli. All’intervallo lungo, Telimar-Ortigia 4-6.
Telimar in rete, segna Pericas. Jurisic è bravissimo tra i pali e sventa una potente conclusione avversaria e lancia la controfuga, la sfera arriva a Vitale che spara addosso a Tempesti in uscita.
Dal possibile pareggio al nuovo +2 dell’Ortigia con Di Luciano. Il Telimar va alla conclusione altre due volte ma Tempesti non fa passare nulla. A metà del terzo tempo arriva il +3 dell’Ortigia con Rossi.
E Ferrero a 2’47” dalla sirena aumenta il vantaggio dei suoi sul +4. Tempesti para rigore Hooper. E l’Ortigia non sbaglia con Andrea Condemi al terzo gol. Ospiti sul 10-5 in loro favore. Ed il Telimar continua a non segnare. Neppure in superiorità.
A 6’23″capitan Napolitano non sbaglia dalla corta distanza e l’Ortigia volta sul +6. I biancoverdi non smettono di segnare. Carnesecchi in superiorità ed espulsione definitiva per Giliberti per protese.
Irving non riesce a superare Tempesti da 5 metri. Astinenza dei padroni di casa dura da inizio terzo tempo. Hooper a 4’07” sblocca il sortilegio: Telimar-Ortigia 6-12. Ferrero trasforma un rigore per fallo di Lo Dico e l’Ortigia ritorna sul massimo vantaggio di 7 reti. Ferrero segna il 14mo gol e chiude definitivamente il conto.
Telimar-Ortigia 14-6
Parziali: 3-3; 1-3; 1-4; 1-4
Telimar: E. Jurisic, M. Del Basso 1, A. Vitale, F. Di Patti, A. Giorgetti, J. Hooper 1, A. Giliberti, A. Pericas 2, F. Lo Cascio, D. Occhione 1, R. Lo Dico, M. Irving 1, D. Washburn. Allenatore Marco Baldineti.
Ortigia: S. Tempesti, F. Cassia 1, Carnesecchi 1, A. Condemi 3, Di Luciano 1, Velkic, Ferrero 4, Giribaldi, F. Condemi, Rossi 1, Vidovic 2, Napolitano 1, Ruggiero. Allenatore Stefano Piccardo
Arbitri: D. Bianco e Ercoli.
Note: Usciti per limite di falli Giribaldi (O) nel III tempo, Andrea Condemi (O), Vitale (T), Rossi (O), Di Patti, Irving (T), Carnesecchi (O) nel IV tempo. Espulso per gioco violento Del Basso (T) nel I tempo e Francesco Condemi nel IV tempo. Espulso per proteste Giliberti (T) nel IV tempo. Rosso per Baldineti nel II tempo. Il Telimar fallisce due rigori, parati da Tempesti a Hooper e Irving, rispettivamente nel III e IV tempo. Spettatori: 450, come da autorizzazione comunale