- Vincenzo Nibali e Damiano Caruso al via della prova in linea a squadre
- Lo Squalo dello Stretto è il più esperto ed a Rio cadde mentre era lanciato verso l’oro
- Damiano Caruso sta attraversando un grande periodo di forma, potrebbe essere la sorpresa
- Previsti 234 chilometri massacranti e selettivi, favoriti Pogacar e Van Aert
Finita da poche ore la cerimonia d’apertura di queste tormentate (causa Covid19) Olimpiadi di Tokyo, comincia il grosso delle gare a cinque cerchi. Ed i siciliani – che saranno complessivamente 18 al via in diverse discipline) sono subito chiamati in causa.
Partenza alle 4 del 24 luglio
Alle 4 del mattino italiane del 24 luglio, Vincenzo Nibali e Damiano Caruso proveranno a stupire nella prova in linea su strada del ciclismo che assegna subito medaglie pesanti.
I due siciliani fanno parte del quintetto azzurro per la prova su strada composta anche da Alberto Bettiol, Giulio Ciccone e Gianni Moscon chiamati dal commissario tecnico Davide Cassani.
La gara si dovrebbe concludere verso le 10-30-10.40 con il quintetto azzurro che recita un ruolo da otusider ma che agogna un podio olimpico che manca da 17 anni, ossia dall’oro di Paolo Bettini ad Atene 2004 mentre l’argento a Davide Rebellin di Pechino 2008 venne cancellato per un caso di doping.
I numeri assegnati
Alla nazionale azzurra sono stati assegnati i numeri dal 24 al 28. Vincenzo Nibali avrà il 28, Damiano Caruso il 25.
A Rio, Nibali cadde sul più bello
L’obiettivo sarà quello di stupire per i due siciliani. Lo Squalo dello Stretto, due volte vincitore del Giro d’Italia, una del Tour de France ed una Vuelta di Spagna, vanta oltre 50 vittorie da professionista. Ha esordito alle olimpiadi di Pechino 2008 ed ha disputato anche Londra 2012 senza particolari acuti mentre a Rio 2016 il messinese cadde a pochi chilometri dal traguardo mentre lottava per l’oro. Potrebbe essere questo il conto aperto col destino. È il veterano della squadra azzurra e vuole riscattarsi.
L’esordio del ragusano Caruso
Damiano Caruso, protagonista al Giro con una storica vittoria di tappa (il 29 maggio scorso, nella penultima frazione) ed il secondo posto nella classifica generale della corsa rosa dietro ad Egan Bernal. Le caratteristiche del circuito – un percorso stradale con partenza dal parco Musashino-no-mori e arrivo al circuito del Fuji – si sposerebbero con le sue qualità di scalatore. Potrebbe raggiungere il podio.
Lo stato di forma della vigilia farebbe ben sperare. Potrebbe essere la sorpresa.
Un percorso di 234 chilometri molto duro
Duro e selettivo. I 234 chilometri della prova olimpica che si concludono al circuito del Fuji si presentano con alcune insidie. C’è la salita di quasi sette chilometri del Mikuni Pass, un tratto con pendenza media veramente elevata che finisce a 33 chilometri dal traguardo.
Da tenere sotto occhio anche l’ingresso del circuito motoristico del Fuji con un tratto impegnativo.
Pogacar e Van Aert i favoriti
I favoriti designati per l’oro nella prova su strada, però sono altri. Si tratta dello sloveno Tadej Pogacar (col numero 6 a Tokyo) che ha vinto recentissimamente il Tour de France, ed il belga Woun Van Aert (avrà il 4) che alla Grande Boucle ha comunque centrato tre tappe di diversa tipologia tra cui l’11ma (la Sorges-Malaucène definita la tappa regina del Tour di quest’anno) e le ultime due (tra queste la cronometro individuale). In lizza anche lo spagnolo Alejandro Valverde (19), gli olandesi Wilco Kelderman (31) e Tom Dumoulin (29), i danesi Kasper Asgreen (43) e Jakob Fuglsang (44), lo svizzero Marc Hirschi (51) e l’ecuadoriano Richard Carapaz (col numero 66).
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