- Manfredi Rizza battuto solo dall’ungherese Sándor Tótka nel K1 200 metri
- Genitori palermitani, Rizza, classe ’91, è nato e risiede a Pavia e difende i colori dell’Aeronautica Militare
- Nel K2 1000, il siracusano Samuele Burgo in coppia con Luca Beccaro chiude 11mo
C’è un po’ di Sicilia nell’argento olimpico di Manfredi Rizza ottenuto nelle acque del Sea Forest Waterway di Tokyo nel K1 200 metri.
Genitori palermitani, suo papà Gaetano è un ex canottiere che gareggia ancora nelle categorie master, Rizza ha conquistato una storica medaglia nella gara più breve della specialità. Battuto solo dall’ungherese Sándor Tótka, Manfredi Rizza ha coronato un sogno coltivato fin dalla qualificazione ai giochi di Tokyo.
La finale risolta sul filo del rasoio
Quasi oro: il magiaro ha vinto di appena 45 centesimi di secondo la finale olimpica. Manfredi Rizza, nato a Pavia nel 1991, ha avuto una partenza a razzo che lo ha subito proiettato nelle prime posizioni. Il canoista dell’Aeronautica Militare, nonché ingegnere meccanico, ha continuato la sua azione potente mangiando i 200 metri in 35”080. Tótka lo ha preceduto col tempo di 35”035. Bronzo al britannico Liam Heath in 35”202.
“Ho tenuto duro, ma purtroppo c’era qualcuno più duro di me”
“Ho tenuto duro, ma purtroppo c’era qualcuno più duro di me — ha sottolineato Rizza — sono contento, ma ho un po’ di amaro in bocca per quei centesimi. Questo è lo sport e sulla nostra distanza tutto si gioca sul filo degli attimi. Posso dire di aver dato il cento per cento”.
Un argento che ha richiesto una “programmazione quinquennale”, come racconta l’ingegnere di origini palermitane: “Quando ho chiuso la finale di Rio al sesto posto ho promesso a me stesso che avrei lavorato più duramente possibile per arrivarci. Aver raggiunto questo traguardo mi gratifica perché so che non sempre le cose vanno come si pensa. Sono fiero di me e delle persone che hanno lavorato con me”.
Successo legittimo del magiaro
Manfredi Rizza è arrivato a giocarsi la finale grazie al secondo posto nella semifinale del giorno prima. Anche in quel caso, però, era stato battuto da Sándor Tótka che lo aveva preceduto di 57 centesimi di secondo in 35”114.
Già campione europeo
L’argento olimpico è la classica ciliegina sulla torta. Nella sua carriera, Rizza ha centrato la vittoria agli Europei di Poznan, in Polonia, nel K2 200 in coppia con il palermitano Andrea Di Liberto già campione del mondo della specialità nel 2020.
Un cambio per Parigi 2024
Si pensa già alle Olimpiadi di Parigi 2024 anche perché sarà un ciclo più breve, un triennio invece che un quadriennio. Il K1 200 metri non farà parte del palinsesto e dovrà cambiare specialità.
Avviato all’attività sportiva dal papà
Papà Gaetano, ex canottiere, ha avviato il figlio Manfredi allo sport. Quando aveva nove anni, infatti, lo ha messo su una canoa. Appassionato di basket. Il padre gareggia ancora nelle categorie master e di recente ha centrato piazzamenti ai campionati italiani master sul lago di Corgeno.
Burgo-Beccaro terzi nella finale B del K2 1000
Il siracusano Samuele Burgo chiude la sua prima esperienza a cinque cerchi con un terzo posto nella finale B del K2 1000 in coppia con Luca Beccaro. Un risultato che vale l’undicesimo posto assoluto nella specialità. La coppia azzurra aveva chiuso in quinta posizione la semifinale, mancando quindi per poco l’accesso alla finale per le medaglie.
Sempre a Tokyo ma nel K1 1000 ha vinto la finale B centrando la nona posizione assoluta.
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