È più forte Diego Armando Maradona o Pelé? Come dire… Vuoi bene più a mamma o papà? Sì, perché, per chi ama il calcio, l’argentino e il brasiliano sono due divinità.

E Pelè ha commentato, con poche parole, la scomparsa del Pibe de Oro: «È triste perdere amici in questo modo. Sicuramente un giorno giocheremo a calcio insieme in cielo».

Poi c’è il Napoli e c’è Napoli. Lì c’è l’altra metà del cuore di Maradona. E la società partenopea ha usato solo poche parole, per ora: «Per sempre. Ciao Diego». Con il lutto, però. Il simbolo della società è stato subito cambiato su ogni profilo social ed è nero. Ah, già c’è chi vuole che lo stadio San Paolo cambi nome in fretta. C’è chi ha già messo su una raccolta firme. Ma, sinceramente, non ce ne sarebbe di bisogno. Quello stadio non può non chiamarsi con il nome de la mano de Dios.

E c’è il Boca Juniors. Dove Diego cominciò a giocare nei primi anni 80. Su Twitter il club argentino ha pubblicato una fotografia della leggenda in maglia giallo-blu e queste parole: «Grazie per sempre. Eterno Diego».

E sì, c’è anche il Barcellona. La prima squadra europea di Maradona, a cui approdò dopo il mondiale del 1982 e da cui se ne andò per fare la storia del Napoli nel 1984. La squadra catalana, in un tweet, ha espresso «profonde condoglianze» nei confronti di «una icona del calcio mondiale». E il classico «Riposa in pace Diego».


E, infine, ci sono tutti gli altri. Gli innamorati del goal e delle storie che ruotano attorno ad esso. Di quelle che partono dalle periferie del mondo e arrivano ad alzare la Coppa più ambita al cielo, pitturando calcio. Perché oggi non se n’è andato il giocatore più forte di tutti i tempi ma un artista. Ciao, Diego e grazie. Oggi Dio si è portato il Pallone a casa.

P.s. È di Maradona il goal più bello mai realizzato:

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