È morto a Bologna, all’ospedale Maggiore, all’età di 60 anni, Fausto Gresini, motociclista, due volte campione del mondo 125, e dirigente sportivo.
Colpito dal Covid-19 nello scorso mese di dicembre, non è mai riuscito a superare, nonostante le cure, gli effetti del coronavirus. Venerdì e sabato scorso, dopo un miglioramento che lasciava ben sperare, le condizioni di Gresini sono improvvisamente peggiorate, costringendo i medici a nuova sedazione e a terapie per combattere la grave infiammazione polmonare.
Gresini ha vinto il titolo iridato nel 1985 e nel 1987. Si è ritirato nel 1994 e ha fondato il team Gresini Racing, di cui è manager, impegnato nelle gare del motomondiale.
Ed è stato proprio il team Gresini ad annunciare la morte: «La notizia che non avremmo mai voluto darvi e che siamo costretti a scrivere. Dopo due mesi di lotta al covid, Fausto Gresini ci lascia con 60 anni appena compiuti, Ciao Fausto».
«Tutta la Gresini Racing si stringe intorno alla famiglia, la moglie Nadia e i figli Lorenzo, Luca, Alice e Agnese – si legge nella nota – e alle innumerevoli persone che hanno avuto l’occasione di conoscerlo e apprezzarlo».
Nel 1987 Gresini vinse 10 delle 11 gare in calendario – tutte tranne quella in Portogallo, in cui ebbe una foratura mentre era in testa – ridiventando campione della 125 dopo avere collezionato 150 punti.