Non inizia nel miglior modo, almeno dal punto di vista meramente sportivo, la semifinale dei playoff per l’accesso ai Mondiali di Qatar 2022 tra Italia e Macedonia del Nord al Barbera di Palermo.
Fischiato, almeno inizialmente, l’inno macedone da una minoranza presente nell’impianto di viale del Fante. Subito dopo le note di Denes nad Makedonija, fischi copiosi (e comportamento deplorevole) poi, il resto del pubblico di Palermo ha applaudito.
Stadio pieno con quasi 33.000 presenze. Di queste, 31mila sono di fede Azzurra, circa 1600, invece, le presenze ospiti. Lo stadio torna pieno dopo il 9-1 dell’Italia all’Armenia del 18 novembre 2019.
Italia col 4-3-3: Donnarumma; Florenzi, Mancini, Bastoni, Emerson; Barella, Jorginho, Verratti; Berardi, Immobile, Insigne. C.t.: Mancini.
Macedonia col 4-4-2: Dimitrievski; S. Ristovski, Velkovski, Musliu, Alioski; Nikolov, Ademi, Bardhi, Churlinov; M. Ristovski, Trajkovski. C.t.: Milevski.
Quindici i precedenti Azzurri a Palermo con un bilancio di 13 successi, un pareggio ed una sconfitta. Due partite, ed altrettante vittorie, nel capoluogo siciliano ottenute il 24 maggio.
Per la terza volta, infatti, la Nazionale di calcio si esibisce a Palermo il 24 marzo. I due precedenti in questa data sono assai fortunati. Si spera, quindi, nel classico adagio: “Non c’è due senza tre”. Il primo risale al 1993, anche in quel caso si disputò una partita di qualificazione ai Mondiali (quelli di Usa ’94). Gli azzurri guidati da Arrigo Sacchi, in quello che allora era lo stadio della Favorita di Palermo, travolsero la Nazionale di Malta per 6-1. L’attuale ct Roberto Mancini fu protagonista del match, realizzando una doppietta.
In altre parole mise a segno la metà delle reti in maglia azzurra nelle 36 presenze totalizzate e condite appunto da 4 gol. Le altre reti contro Malta vennero realizzate da Beppe Signori, Pietro Wierchowod, Paolo Maldini e Dino Baggio. Carmel Busuttil, invece, accorciò per gli isolani.
L’altro match datato 24 marzo a Palermo, lo stadio aveva già la denominazione di Renzo Barbera, si disputò nel 2017, contro l’Albania guidata da Gianni De Biasi. Anche in questo caso c’era in palio la qualificazione ai Mondiali, quelli di Russia, ai quali l’Italia di Giampiero Ventura però non prese parte dal momento che venne eliminata dalla Svezia. Finì 2-0, con un rigore di Daniele De Rossi e il raddoppio di Ciro Immobile. Fu la partita della sospensione al 13′ st dopo l’accensione di fumogeni in curva e il lancio di petardi da parte dei tifosi albanesi. L’arbitro sloveno Vincic fece riprendere il gioco dopo 8 minuti.
Sono due i precedenti con la Macedonia, il primo risale al 9 ottobre 2016 che vide l’Italia di Ventura espugnare 3-2 lo stadio di Skopjke. Era una sfida delle qualificazioni Mondiali per Russia 2018. Segnarono Belotti, Nestorovski (che giocava nel Palermo), Hasani e due volte Immobile nel finale.
L’anno successivo a Torino, l’Italia di Ventura impattò 1-1 nel match di ritorno. A Chiellini rispose l’allora rosanero Trajkovski.
Ma punta anche sull’effetto Barbera. Nei quindici precedenti, l’Italia ha vinto in ben 13 occasioni con un pareggio ed un solo ko. Lo stadio palermitano come una sorta di fortino violato soltanto nel novembre del 1994. In quell’occasione l’Italia di Arrigo Sacchi, finalista perdente ai rigori ai Mondiali statunitensi contro il Brasile, si arrese 2-1 alla emergente Croazia di Davor Suker. Proprio il bomber castigò Pagliuca e soci con una doppietta tra il 38’ ed il 58’, a nulla servì la rete di Dino Baggio allo scadere.