Impresa storica dell’Handball Erice. A Rimini le Arpie vincono la Coppa Italia di pallamano femminile battendo 33-29 il Brixen Sudtirol detentore del trofeo e campionesse d’Italia in carica.
Per le neroverdi è il primo trofeo conquistato nella loro breve storia. La Sicilia torna così a vincere una Coppa Italia dopo 22 anni. L’ultima volta fu il Messana nella stagione 2000-2001, sono due, invece gli allori della De Gasperi Enna nel 1998 e nel 2000.
È la vittoria del gruppo. Un successo arrivato nonostante i cambiamenti. Il tecnico Margarida Conte è arrivato da meno di due settimane ed ha avuto il merito di saper unire il gruppo che aveva iniziato il girone di ritorno del campionato con due sconfitte ed una vittoria.
Un successo del collettivo, dunque, che premia un progetto partito solamente pochi anni fa e con tanta ambizione. Erice ha mostrato compattezza nella competizione, vincendo con merito la sua prima Coppa Italia, sconfiggendo il Casalgrande Padano ai quarti di finale, il Salerno, ieri in semifinale, ed oggi al termine di una nuova battaglia il Sudtirol. Una vittoria che spinge l’Handball Erice alla fase finale della stagione regolare con l’obiettivo dichiarato dei play off scudetto e poi… chissà.
Tanti errori in avvio
Avvio di match caratterizzato dagli errori da entrambe le formazioni, complice anche la pressione della posta in palio. Al settimo minuto il punteggio è sul 2-2. L’Handball Erice si porta avanti con le due reti di Cozzi ed il gol di Mrkikj al 12’ sul 6-5. Dopo la gran rete di Muratovic, Conte chiama un minuto di time-out quando il tabellone recita 8-8 al 18’.
Le squadre si inseguono e si ritrovano a vicenda ma faticano a trovare la via del gol ed il punteggio resta in equilibrio al 23’ sull’11-11.
Ekoh e Storozhuk nel finale di tempo fanno scappare l’Handball Erice
Ekoh e Storozhuk conquistano il doppio vantaggio al 26’ portando il parziale sull’13-11. Si tratta del primo allungo del match. Losio e Coppola spingono Erice sul +4, approfittando gli errori offensivi del Brixen Sudtirol. Allo scadere Ekoh, in grande crescita, realizza la rete del 16 a 12.
Nella ripresa, Arpie ancora graffianti
Alla ripresa, Coppola e Tarbuch, di forza, portano Erice sul +5 sul 18-13 al 18’. Erice riesce a mantenere il proprio vantaggio, grazie alla perspicace difesa ed alle realizzazioni di Ekoh, costringendo Nossing al time-out sul parziale di 23-18 al 44’.
Storozhuk, con due reti di fila, spinge Erice sul +6 sul 26-20 al 47’.
Erice resiste in doppia inferiorità numerica
Erice fatica, per i due minuti sanzionati a Ekoh, Losio e Coppola, con Sudtirol che accorcia al 51’ sul 27-24. Muratovic riporta Sudtirol sul -2, ma Tarbuch sulla respinta riesce ad andare a segno sul 28-25 al 53’.
Le altoatesine potrebbero tornare sul -2 perché Muratovic deve battere un 7 metri. Conte si gioca la carta Iacovello che sostituisce per questo frangente Masson. Ed ha ragione. Il giovane portiere neutralizza il rigore dell’esperta avversaria ed è una batosta psicologica.
Le Arpie però sprecano il +3 e l’ex Put accorcia sul 28-26 a 5 minuti dalla fine. Dai sette metri è precisa e glaciale Storozhuk, portando l’Handball Erice nuovamente sul +3. Il momento è tutto nelle mani delle siciliane con Conte che chiama un time-out al 58’ su 31-27.
Le reti di Ekoh e Pugliara consegnano il titolo all’Ac Life Style Erice, che vince la Coppa Italia, battendo Brixen Sudtirol con il risultato finale di 33 a 29. Ed è festa siciliana ventuno anni dopo il Messana. Che inizia negli spogliatoi come documentato dalla società ericina su Facebook.
Handball Erice – Brixen Sudtirol, il tabellino, Ekoh 10 e lode
Ac Life Style Erice – Brixen Sudtirol 33-29
Primo tempo: 16-12.
Ac Life Style Erice: Masson (p), Tarbuch 3, Mrkikj 1, Benincasa, Losio 4, Landri, Cozzi 2, Iacovello (p), Basolu, Pugliara 1, Coppola 3, Ekoh 10, Storozhuk 9, Farisé. Allenatore: Margarida Conte.
Brixen Sudtirol: Muratovic 10, Eder 1, Hilber 7, Saranovic, Prunster (p), Di Pietro, Vegni 1, Put 2, Habicher 1, Babbo 7, Luchin (p), Kiesenhofer, Rabanser, Vikoler. Allenatore: Hubert Nossing.
Arbitri: Ciro Cardone e Luciano Cardone.
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