Lo scudetto in 60 minuti. Senza più appello. L’Handball Erice sogna ancora il tricolore. Ci è andata vicinissima domenica, quando tutto è sfumato a 10 secondi dalla fine. Ci riprova oggi, martedì 16 maggio, alle 18.30 sempre al PalaPalumbo di Salerno per la bella della finale che mette in palio il titolo italiano.
La Sicilia della pallamano femminile sogna ancora, quindi, un nuovo scudetto a distanza di 22 anni. L’ultima compagine isolana a fregiarsi dello scudetto fu la De Gasperi Enna che nel 2001 centrò il suo secondo titolo. Il match sarà trasmesso su Sky Sport ed in chiaro sulla piattaforma Eleven Sports.
Di fronte alle Arpie la corazzata campana che dopo aver visto l’inferno perdendo gara 1 ad Erice (29-23) e risolvendo in proprio favore nelle battute conclusive il match di ritorno (24-23) davanti al pubblico amico, si presenta a gara 3 decisa a conquistare lo scudetto. Per la formazione di casa sarebbe il nono titolo. Ed il fatto di aver vinto per il rotto della cuffia la partita di ritorno risorgendo, di fatto, dagli inferi potrebbe dare alla squadra allenata da Francesco Ancona uno slancio emotivo in più.
Erice, dal canto suo, dovrà rialzarsi, dimenticare la delusione e resettare tutto. La giornata di ieri è stata decisiva per ricaricare le batterie.
Handball Erice vuole entrare nella storia
Il destino si decide negli ultimi 60 minuti di una stagione intensa che ha già visto l’Handball Erice trionfare in Coppa Italia. Ma le Arpie allenate da Margarida Conte hanno fame e vogliono di iscrivere il loro nome anche nell’albo d’oro del campionato italiano.
Servirà più lucidità in avanti rispetto a gara 2 dove le neroverdi, al di là del gol subito a 10 secondi dalla fine, hanno sbagliato tre rigori respinti da Pinto Pereira. La difesa ha retto guidata anche da una straordinaria dal portiere Chana Masson che ha effettuato diversi interventi difficili e tolto le castagne dal fuoco il più delle volte. E tenendo a galla le proprie compagne nei momenti delicati evitando la fuga di Salerno nei momenti di massimo vantaggio. La prova difensiva è stata in linea. E’ mancato l’attacco.
Il fattore campo però ha avuto il suo peso ma niente è impossibile e l’Erice lo ha dimostrato battendo in questa stagione due volte Salerno: la prima nella semifinale di Coppa Italia, l’altra la settimana scorsa in gara 1 della finale tricolore costringendo le campane ad inseguire. Questa stagione ha dimostrato che Salerno non è imbattibile. In poche parole: si può fare.
Cozzi “Loro abituate a queste partite”
“Salerno è una squadra abituata a queste partite – ha commentato al termine di gara 2 l’ala dell’Erice, Melina Cozzi – e credo che entrambe le interpreti abbiano offerto un bello spettacolo. Siamo due squadre di alto livello, che sanno affrontarsi a viso aperto nel segno della correttezza. Gara-3? Sono finali, ognuna ha una storia a sé. Credo che il fattore-campo abbia inciso sulla prestazione di Salerno, che è stata molto più precisa della prima partita e che ha dimostrato di essere perfettamente a proprio agio davanti al suo pubblico”.
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