Pierpaolo Sileri, viceministro per la Salute, intervenuto ad Agorà, su Raitre, ha affermato: «Bene le partite, benissimo riaprire gli stadi ma con regole ferree. Gli abbracci nelle esultanze, ad esempio, si possono evitare. La medicina è fatta di calcolo del rischio, lo zero non lo avremo mai, ma è chiaro che abbracciarsi o esultare è una cosa che si può evitare».
Il viceministro, che è anche un medico, ha spiegato: «Il contatto fisico fa parte del lavoro, ma l’esultanza e gli abbracci sono una cosa extra che aumenta il rischio di contagio. Lì dove si può evitare un contatto è bene farlo. Avrò una cena con i miei amici e non potremo abbracciarci perché farlo significherebbe rompere delle regole di buon senso».
Sileri, tornando sull’argomento in visita a Casal di Principe (Caserta), ha detto: «In caso di più calciatori positivi va fatto un passo indietro, stabilizzare la situazione e ripartire. Ma la decisione di fermare un campionato di calcio non passa per il vice ministro della Salute, e quindi parlo da medico».
«Se hai una squadra di calcio con molti giocatori positivi – ha aggiunto Sileri – quella squadra farà fatica a giocare, ma quello che mi preoccupa è l’eventuale positività di altri giocatori di altre squadre, perché sebbene dubito che il contagio possa avvenire in campo con facilità perché il contatto lo hai mentre giochi, sono più preoccupanti i contatti conviviali come nello spogliatoio, a cena. Quindi se troviamo dieci giocatori positivi da una parte, cinque dall’altra, faccio fatica a pensare ad un campionato aperto».
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