Il Palermo paga il momento di transizione e lo scotto del cambio di categoria. E lo paga a caro prezzo in casa della Reggina con un perentorio 3-0. Il secondo ko consecutivo dopo quello casalingo subito dall’Ascoli, lascia i rosanero fermi a quota 4 mentre lancia gli amaranto di Filippo Inzaghi nelle zone nobili della classifica nonostante si sia appena alla quarta giornata di campionato di serie B.
Al Granillo, squadra con nove undicesimi nuovi. Mancano però gli automatismi e gli ingranaggi sono assolutamente da oliare. Errori pagati al cospetto di una Reggina concreta che è andata al tiro 3 volte segnando sempre e che avrebbe trovato anche la quarta segnatura annullata a Rivas per fuorigioco millimetrico nel corso del primo tempo.
Il tecnico Eugenio Corini parla nel post partita. “La Reggina ha giocatori tecnici, quando dai loro spazio diventa complicato – sottolinea – e ci sono dei passaggi di miglioramento su come si va ad approcciare nell’uno contro uno”.
E prosegue: “Esperienza dolorosa, fa sempre male perdere. Dobbiamo trasformare la sconfitta in un percorso comune. Questo è un campionato molto competitivo, dobbiamo essere veloci a trovare questo tipo di identità. Dal punto di vista qualitativo abbiamo giocatori importanti ma vengono da percorsi individuali diversi”.
L’allenatore sottolinea: “Non è stato l’atteggiamento sbagliato, ma dobbiamo affrontare difficoltà oggettive. Oggi abbiamo inserito Vido vicino a Brunori, il nostro sistema ci impone di attaccare con più giocatori la porta. Se vuoi fare un calcio di un certo tipo, ti predisponi a subire qualche contrattacco”.
Corini prosegue nell’analisi della partita del Palermo e pone l’accento sul momento di rivoluzione tattica in atto. Dal 4-2-3-1 al 4-3-3 in pochi giorni. Grandi differenze in poco tempo che hanno anche messo lo zampino sulla prestazione.
“Momento di transizione. Oggi la Reggina è stata più squadra, ha saputo leggere i momenti e ha saputo indirizzarli nel modo giusto. Come con l’Ascoli nei momenti determinanti abbiamo lasciato qualcosa per strada e non puoi permettertelo. Loro hanno iniziato forte, poi ci siamo riequilibrati e abbiamo costruito situazioni importanti. Mi sembrava che la partita fosse in controllo, poi il gol di Menez ha dato una sterzata al match. Dopo il terzo gol è diventato tutto oggettivamente molto più complicato. Il momento decisivo è stata la parte centrale del primo tempo in cui avevamo la sensazione di poter andare a pareggiare la partita”.
L’allenatore prosegue. “Abbiamo costruito la squadra con un’idea, sappiamo di dover correre qualche rischio per accelerare nel percorso di maturazione. Sapevo che a gara in corso avrei potuto cambiare qualcuno, sulla sinistra Sala rientrava da un infortunio e ho scelto Mateju. Ho scelto Saric sapendo che avrei poi inserito Damiani. I cambiamenti non erano tantissimi visto la partita precedente. In funzione di un’idea futura era giusto provare a dare un cambiamento”.
Corini chiarisce il motivo della sostituzione di Dario Saric. “ha avuto un crampo, niente di particolarmente grave. Lo valuteremo con calma ma la percezione è che non sia un infortunio muscolare”.
Al tecnico fanno notare il pesante passivo. Il 3-0 del Granillo fa il paio con le 3 reti subite in casa dall’Ascoli. Sei reti in due partite: un bilancio pesante per il Palermo. “Sono tanti – aggiunge Corini – sotto questo punto di vista dobbiamo migliorare. La casa si costruisce dalle fondamenta, noi le stiamo costruendo giocando partite di campionato e non è facile. Dobbiamo avere la forza mentale giusto. Fa male perdere, ma sapevamo che il percorso sarebbe stato complicato”.
E conclude: “Dobbiamo riequilibrare le condizioni fisiche di tanti giocatori, diventare squadra dal punto di vista tattico ed emotivo. Il primo step era arrivare al meglio alla prima sosta, adesso abbiamo Genoa e Frosinone per portare punti dalla nostra parte”.