Tre punti d’oro conquistati contro una delle favorite del campionato cadetto. Il Palermo ha superato il Genoa per 1-0 al termine di una partita combattuta, equilibrata e sempre in bilico.

Novanta minuti in cui è successo di tutto e che hanno fatto vedere dei miglioramenti nel gioco auspicati e chiesti dal tecnico Eugenio Corini.

Ed anche l’atteggiamento, come sottolineato ieri sera al termine della partita proprio da Corini e dal portiere Mirko Pigliacelli, è stato determinante per il ritorno al successo dei rosanero dopo due sconfitte consecutive con Ascoli (che ha fatto cadere dopo un anno e mezzo l’imbattibilità interna dei siciliani) e Reggina che hanno fatto storcere il muso a tanti appassionati.

Il 4-3-3 di Corini, ieri, ha cominciato a prendere corpo e sostanza in modo concreto e si sono viste le prime vere indicazioni. La strada, tuttavia, è ancora lunghissima.

La classifica del Palermo torna a sorridere

In attesa delle altre nove partite della quinta giornata del campionato di serie B, la classifica dei rosanero torna a muoversi ed il Palermo torna a sorridere. I 7 punti conquistati finora sono un buon bottino visto che la rosa è totalmente nuova rispetto a quella che conquistò la promozione in cadetteria appena tre mesi fa. La famosa rivoluzione di Corini è in atto, lo stesso allenatore ha chiesto 5-6 partite. Sabato prossimo Frosinone poi la pausa per le nazionali e si ritornerà in campo l’1 ottobre per il match col Sudtirol, altra matricola. Per quest’ultimo appuntamento, si dovrebbero vedere ulteriori miglioramenti.

Il campo ha dato le prime risposte

Il Palermo ha dato le prime risposte subito, aggredendo, giocando a viso aperto, facendo pressing, creando e prendendosi anche i propri rischi.

Col Genoa non poteva essere diversamente anche perché un atteggiamento troppo rinunciatario probabilmente avrebbe spianato la strada alla squadra di Blessin che si presentava al Barbera con i favori del pronostico e da imbattuta col doppio dei punti dei rosanero (8 a 4 alla vigilia). E con una rosa di estrema qualità.

La reazione del Palermo

L’atteggiamento mentale e soprattutto la gestione dei momenti topici hanno fatto la differenza al netto degli errori avversari. Il Palermo visto ieri è apparso anche più maturo e dopo tre partite consecutive ha terminato i 90 minuti senza un’espulsione. Il controllo emotivo c’è stato come sottolineato ieri dall’allenatore Eugenio Corini.

Il Palermo è stato duro nei contrasti ma non si è fatto prendere dalla frenesia, i falli sono stati spesi con intelligenza ed i rosa non sono caduti nell’errore di innervosirsi nonostante diverse decisioni arbitrali fossero dubbie e comunque non “favorevoli”.

Meno errori in difesa, Pigliacelli attento e decisivo

Palermo-Genoa, Pigliacelli

Il reparto difensivo, colpito 6 volte nelle ultime due partite, era quello più sotto pressione. Il centro della difesa con Ascoli e Reggina ne ha combinate di tutti i colori. Ed anche con il Genoa l’andazzo sembrava simile a dirla tutta. Quando dopo 3 minuti l’attaccante Ekuban si è presentato solo davanti a Pigliacelli mettendo a lato, gli oltre 23.000 di fede rosanero presenti al Barbera hanno tirato un sospiro di sollievo.

Il Genoa, soprattutto nel finale, ha fatto pressing ed ha messo in difficoltà la difesa rosanero. Ma questa volta gli spazi si sono chiusi e quando i difensori non sono riusciti ad intervenire, ci ha pensato il portiere Pigliacelli a chiudere la porta in faccia ai centravanti del Grifone. Due le parate decisive, una su Coda e l’altra su Puscas (ex di turno) in pieno recupero. L’estremo difensore del Palermo ha risposto presente alle critiche mosse dopo la disfatta del Granillo.

Nedelcearu e Marconi al centro della difesa, salvo la sbavatura iniziale su Ekuban, hanno poi fatto muro. E non a caso la porta rosanero è tornata inviolata dopo il 2-0 nella prima giornata rifilato al Perugia.

Buttaro molto bene sulla destra ed in copertura mentre è ancora in fase di ambientamento Mateju che Corini ha preferito a Sala sulla corsia di sinistra. Non vi è dubbio che quando il terzino sinistro ceco sarà in condizione, sarà un’arma in più. Ma Sala avrà senza dubbio le sue chance.

Centrocampo rosanero di qualità

Le tre S del centrocampo del Palermo sono sinonimo di qualità. Segre, Saric e Stulac hanno disputato una buonissima partita complessivamente. Anche qui non esente da errori, alcuni palloni persi ma poi recuperati. Gli automatismi però cominciano a funzionare meglio e sicuramente dei passi avanti rispetto a Reggio Calabria sono stati fatti. Se i rosanero hanno creato pericoli ad una corazzata come il Genoa è merito anche del lavoro fatto dai centrocampisti che hanno fatto filtro e copertura al netto di alcuni errori evitabili. La sensazione è che una volta a regime, la qualità espressa dai tre centrocampisti possa fare la differenza. Servirà sempre l’equilibrio, ma Corini e la squadra stanno lavorando proprio su questo anche per non far sentire in alcune partite la possibile inferiorità numerica in mezzo al campo. Terzini ed attaccanti esterni inevitabilmente dovranno fare di più.

Damiani, quando è entrato, ha fatto la sua partita di sacrificio, lottando. Non ha incisio più di tanto ma in quel frangente, con il Genoa in proiezione offensiva, serviva più la sciabola che il fioretto.

In avanti, Brunori colpisce ancora, gli esterni devono crescere

Palermo-Genoa, Brunori festeggia il gol dell'1-0

Una delle poche certezze rosanero è quella di Brunori. L’attaccante si conferma implacabile almeno al Barbera andando a segno per la quarta volta in altrettante uscite stagionali. Sono già 6 i gol in avvio. Tre in Coppa Italia, tutte in una volta alla Reggiana nel turno preliminare, poi in modo costante, Perugia, Ascoli e, ieri sera, Genoa. Reti decisive peraltro.

Deve però crescere l’intesa con gli esterni: Elia e Di Mariano. Entrambi vanno a fasi alterne ed in alcuni frangenti della partita hanno lasciato un po’ troppo solo al centro dell’attacco Brunori. Mister 29 gol nella scorsa stagione è stato più supportato. Ma anche qui si sono visti miglioramenti: il gol vittoria è nato da una iniziativa di Di Mariano che ha tagliato il pallone al centro per il centravanti italo-brasiliano ad inizio ripresa. In fase realizzativa sia il numero 10 palermitano che il numero 77 (Elia) devono ancora limare qualche cosa. Di Mariano nel primo tempo non è riuscito a sfruttare una bella iniziativa proprio di Elia.

La fortuna ha messo lo zampino, ma il Palermo è stato audace

Palermo-Genoa, Corini

Corini, invece, è riuscito a concretizzare quanto aveva detto in premessa di partita. La squadra ha lottato, ha giocato a viso aperto contro una corazzata, ha sofferto ed è anche stata fortunata: leggasi il gol dei liguri annullato sul gong per fuorigioco con una dinamica da brividi e la palla che lentamente è rotolata in fondo al sacco. Ma anche su alcuni episodi durante la partita, leggasi ancora Ekuban al pronti-via ed una bomba di Yalcin nella seconda metà della ripresa che se fosse entrata avrebbe avuto del clamoroso. La fortuna c’è stata, ma volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, il Palermo è stato audace e si è meritata questa fortuna.

La strada intrapresa comincia a dare le sue prime soddisfazioni. Si è visto l’atteggiamento, si è vista la voglia di vincere. La densità, quella che è mancata totalmente a Reggio Calabria, è stata importante. Quando gli automatismi saranno più oliati si vedrà il vero Palermo del Genio.

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