Il Palermo cade per la prima volta in campionato, battuto da un coriace Cosenza con il punteggio di 0-1. A regolare i rosanero è il gol di Canotto, bravo a battere Pigliacelli con un perfetto destro a giro. Primo tempo equilibrato nel quale il Palermo ha sofferto le verticalizzazioni avversarie, soprattutto quando i lupi hanno spinto sulla profondità. La solidità di Lucioni e Ceccaroni, se dominante a difesa schierata, ha scricchiolato parecchio sullo spazio lungo. I rosanero ci hanno provato sulle fasce ma, mentre Di Francesco è stato in grado di creare spazi per Brunori e Segre, non è riuscito a fare altrettanto Di Mariano, poco coadiuvato da Mateju ed Henderson.
Nella ripresa la partita si incattivisce, sia per la melina dei giocatori del Cosenza che per qualche fallo di troppo a centrocampo. Contesto nel quale Stulac ha continuato a fare fatica, placcato dal pressing avversario e sostituito a metà ripresa da Gomes. Momento nel quale è corso un brivido sulla schiena dei rosanero, a causa del palo colpito da Zuccon a Pigliacelli battuto.
Secondi quarantacinque minuti giocati a ritmi blandi e nei quali il gioco è stato molto spezzettato, sia per i falli che per la stanchezza dettata dalla forte calure che si è abbattuta sul capoluogo siciliano. Tante le pause, al di là degli ormai consueti cooling break, per dissetarsi o semplicemente per rifiatare un attimo. La mazzata arriva nel recupero. Canotto, implacabile, si fa trovare pronto all’appuntamento con il gol. L’attaccante calabrese, subentrato a Tutino, realizza lo 0-1 con il destro a giro imprendebile per Pigliacelli. Il Palermo rimane bloccato a dieci punti in classifica e, per Eugenio Corini, si prevede un periodo abbastanza complesso, con le due sfide d’alta classifica contro SudTirol e Venezia.
Pigliacelli 6,5: Fa quel che può in una serata più nera che rosa. Salva i siciliani con un paio di parate importante, poi capitola nel finale sul destro a giro di Canotto.
Mateju 6: In una serata in cui la difesa non eccelle per puntulità e precisione, il terzino destro gioca la sua onesta partita. Dalla sua fascia non arrivano pericoli seri per Pigliacelli.
Lucioni 5,5: Ci mette più anima che gambe. Brutto il suo errore nel primo tempo sull’occasione di Forte. Nella ripresa fatica a tenere a bada Zuccon.
Ceccaroni 5: Lento, a tratti pensa troppo. Nella ripresa sbaglia diversi tagli difensivi, in particolare quello sul palo di Zuccon e sul gol di Canotto nel finale.
Aurelio 5: Il puledrino, come è stato soprannominato nell’ambiente giornalistico, non ha scalpitato. Frenato in fase difensiva dai tagli di Tutino, spinge poco anche in avanti, nonostante la buona lena di Di Francesco in fase offensiva. Cede il posto a Lund ad inizio ripresa.
Stulac 5: Dovrebbe essere la fonte di gioco rosanero. Ma la sua sorgente questa sera è apparsa davvero arida d’acqua per i compagni.
Henderson 5,5: Nel primo tempo fa una buona partita, sostenendo al meglio le avanzate dei compagni. Cala nettamente nella ripresa, complice una forma fisica non proprio ottimale.
Segre 5,5: Parte bene, poi affonda insieme al resto della mediana.
Di Mariano 5: Anche oggi poco in palla. Poco assistito da Mateju, fatica a creare spazi per i compagni. Quasi mai pericoloso, i suoi cross non sono mai determinanti nell’economia della partita.
Di Francesco 6,5: La sua pericolosità è un fattore nel primo tempo. Il Palermo sfonda quasi sempre a sinistra grazie alle sue giocate. Quando cala, i rosanero perdono tono ed incisività. Ago della bilancia.
Brunori 4: Il fantasma dello scorso anno. Poco altro da dire sulla sua ennesima prestazione incolore. Difende bene il pallone ma poco altro. Sotto porta non è mai pericoloso e le occasioni che ha a disposizione durante il match le spreca tutte.
Lund (dal 46′) 6: Serve a Mancuso un ottimo pallone nel finale di partita. Fatica ad entrare nel match, ma gioca uno spezzone di partita ad un livello superiore rispetto ad Aurelio.
Gomes (dal 65′) 5: Non è regista e si vede. Macchinoso, fatica ad entrare nel match
Vasic (dal 65′) 5: Deve ancora recuperare dall’infortunio e si vede. Non mostra mai la sua arma vincente, ovvero gli inserimenti. Opaco.
Insigne (dal 75′) s.v.
Mancuso (dal 81′) 5: Sbaglia un gol decisamente difficile da sbagliare. Rivedibile.
Corini 4: I suoi giocano una partita con più ombre che luci. Bene a tratti nel primo tempo, trascinati da Di Francesco. Nella ripresa, quando l’ex Lecce viene limitato dalla stanchezza, non trova soluzioni offensive degne di nota. Anzi, subisce gli attacchi di un Cosenza apparso più in palla fisicamente. Discutibili i cambi. Mancuso non solo non incide, ma sbaglia un gol facile. Vasic non è nella sua forma migliore e Gomes non è un regista. I limiti di Stulac sono emersi tutti. Da capire perchè, nel finale, il tecnico rosanero abbia lasciato in panchina l’arma vincente delle ultime partite, ovvero Edoardo Soleri. Adesso lo attende la difficile trasferta di Venezia. Campo sul quale il tecnico rosanero è chiamato subito a rialzarsi.